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L'Artista Franco Fanigliulo


Intervista ad Alberto Pugnetti

Alberto Pugnetti ha fatto parte, insieme a Guido Carota e Cesare Monti, dell'etichetta discografica ASCOLTO di Caterina Caselli.In seguito ha collaborato con POLYGRAM, EMI, CBS: attualmente lavora in pubblicità con una sua società , Thang srl, presso alcune agenzie pubblicitarie e Società quail Ferrero, Breil, General Motors etc. lavorando alle colonne sonore dei filmati (spot) nel campo della pubblicità televisiva. Questa intervista è stata effettuata in un locale nei pressi della Stazione FS di Milano Lambrate il 26-7-2006.

Come hai conosciuto Franco?
Credo di averlo visto per la prima volta a Roma, in casa di Franco Ceccarelli (che allora era il suo produttore): eravamo insieme a Caterina Caselli e Guido Carota e stavamo per fondare l'etichetta discografica ASCOLTO.
Caterina ci disse che le sarebbe piaciuto avere all'interno dell'etichetta questo giovane artista: un tipo strano, particolare da vedere eccetera. Ricordo perfettamente quale fu la prima impressione che mi diede: un tipo assolutamente “naif” e decisamente fuori dal comune!
Bisogna fare una piccola premessa: io e Guido eravamo dei ventenni con nessuna esperienza discografica, ma collaboravamo con Radio Canale 96 (di cui ero stato socio fondatore) che era la prima emittente d'informazione di Milano...Avevamo coinvolto degli amici attorno al progetto delle radio libere e da lì è nato l'interesse della CGD verso questa nuova forma di comunicazione, a questo punto fummo contattati da Caterina e così nacque l'ASCOLTO.
La curiosita' è che Franco e noi ci conoscemmo DOPO la produzione del suo primo disco che, se non ricordo male, fu il primo lavoro uscito per la nostra piccola etichetta! Tutti noi eravamo dei neofiti, ma la cosa che mi piace ricordare è che quel periodo fu un momento di grande creatività e, per quanto mi riguarda, molto formativo...mi fa piacere che tuttora ci siano persone che parlano bene dell'ASCOLTO a distanza di 30 anni!

Chi ha fatto il manifesto pubblicitario dell'ASCOLTO?
Cesare Monti che era il “concept designer” di molti artisti affermati (cito fra tutti Lucio Battisti), ed ora abbina la professione di fotografo a quella di regista pubblicitario. La cosa curiosa è che i due visi che compaiono sono quelli di due miei amici: uno di questi è Ivano Amati che allora faceva tutt'altro, mentre adesso fa il tour manager di Lucio Dalla, Luca Carboni ed altri...diciamo che questa cosa gli ha portato fortuna! Cesare ha realizzato in Galleria a Milano le foto riguardanti la copertina del primo disco: quel signore con il braccio alzato faceva parte di un gruppo di persone che discuteva in piazza del Duomo!
Forse è un po' anacronistico dirlo adesso, però l'ASCOLTO era composta solo da una stanza con un tavolone al centro e due telefoni ai lati dello stesso dove noi quattro (Guido, Cesare, Caterina ed io) stavamo seduti a discutere dei progetti discografici: Cesare prima veniva sempre, in seguito ha un po' diradato le presenze e poi fu sostituito da Nanni Cagnoni, un artista “concettuale” amico di Caterina. Questo avvenne prima dell'apparizione di Franco a Sanremo.

Secondo te, ci sono i presupposti per poter ricreare un'etichetta come questa?
La mia opinione è che sarebbe non solo possibile, ma addirittura auspicabile perchè questo significherebbe possedere un'assoluta autonomia, non tanto economica quanto creativa, come quella che noi avevamo nei confronti della CGD. Tutti noi avevamo una voglia ed una capacità di apprendere incredibile, proprio perchè sapevamo di essere inesperti e sopperivamo a ciò con un grandissimo entusiasmo: ricordo dei giorni in cui si cominciava alle otto di mattina e si finiva alle sei del giorno dopo! Questo entusiasmo, questa voglia, questa passione non fanno più parte dell'industria musicale...te lo posso dire con certezza, perchè frequento ancora i discografici e questo spirito che ci animava allora, adesso proprio non esiste più! A parte l'etichetta di Caterina, le altre sono tutte multinazionali con i classici rapporti “dipendente-proprietario”...lei è l'unica ad aver mantenuto l'impegno, la volontà e, soprattutto, l'entusiasmo che le hanno permesso negli anni di portare avanti il progetto ASCOLTO: forse ora non ha più il tempo di seguire molti artisti emergenti, ma sicuramente ha mantenuto le prerogative di allora e questa è una cosa che mi fa piacere! In breve Caterina è un vero direttore artistico, questa è una figura fondamentale oramai quasi totalmente inghiottita dal cosiddetto “show-business”: eccoti spiegato in due parole il disastro della discografia attuale...

...tornando a Fanigliulo, la tua frequentazione si limitava ad un discorso prettamente discografico?
Quando veniva a Milano sicuramente, perchè aveva poco tempo e lo dedicava interamente alla produzione del disco: stiamo parlando del suo secondo lavoro, perchè il suo primo disco (MI ERO SCORDATO DI ME ndr) ce lo siamo trovati già pronto e confezionato.
IO E ME l'ho seguito per intero, perchè all'interno dell'etichetta ci eravamo divisi i compiti: io seguivo Franco, Caterina curava Bertoli, Guido si era concentrato su Pepe Maina e Faust’O.

...quindi del gruppo di lavoro interno all'ASCOLTO, tu sei la persona che lo ha seguito di più dal punto di vista artistico.
Fin quando sono rimasto io, credo proprio di sì...anche perchè curavo i rapporti con Riccardo Borghetti: loro due erano molto amici e si frequentavano spesso. Con Riccardo, negli ultimi tempi, è capitato che ci si scambiasse delle mail, ma non ci siamo più visti da allora... A proposito di Borghetti, devo dire che ci sono delle piccole correzioni da fare riguardanti la sua intervista...

...dimmi!
Riguardo alla genesi di A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE, a me non risulta che Daniele Pace ed Oscar Avogadro lavorassero spesso assieme: che io ricordi, si sono trovati in occasione di questa canzone che, del resto, esisteva già...

...in che senso?
Tutto il discorso musicale, ed anche una parte del testo, era già pronto...poi, forse, andava messo “in bella” e quindi Caterina ebbe la brillante idea di affiancare questi due grandi autori della musica italiana, che in quel momento erano i numeri uno! Detto questo, e leggendo le interviste del sito, credo che fossi fra i pochi contrari alla partecipazione di Franco al Festival di Sanremo del 1979.
Mi spiego meglio: noi stavamo creando un'Artista con grande passione ed entusiasmo, e non mi sembrava giusto darlo in pasto al grande pubblico facendolo “evadere” da quel limbo creativo che l'Etichetta gli stava confezionando...
Lo “shock” sanremese, a mio avviso, avrebbe distolto Franco dal suo vero obiettivo: avere il successo come artista poliedrico...

Quindi secondo te, l'apparizione a Sanremo 79 gli ha dato popolarità ma, nello stesso tempo, lo ha “bruciato” artisticamente?
Sì, è così...non c'era ancora un bagaglio artistico importante che supportasse questo effimero successo: questo vale sia per Franco che per l'ASCOLTO.
Quindi nel marzo del 1979, due mesi dopo Sanremo, rassegnai le mie dimissioni dall'incarico perchè non mi trovavo d'accordo con le scelte artistiche dell'etichetta. Io stavo in sala di registrazione con Franco, di fianco al microfono gli facevo le facce di come doveva interpretare quello che stava cantando: diversamente lo avrebbe fatto come se stesse leggendo un elenco telefonico...naturalmente sto esagerando, ma è solo per rendere l'idea di come le qualità ci fossero, ma mancasse del tutto l’esperienza, la presenza scenica!
Una cosa che credo non sia stata ancora riportata, è che gli abbiamo affiancato un regista teatrale...

Il suo nome?
Lo svizzero Laurent Gerber che, insieme a Fosco Gasperi (regista de IL GRANDE FRATELLO ndr), ha dato la regia ad una piece teatrale di Franco al CIAK di Milano (vedi la locandina): Laurent fino a cinque anni fa lavorava alla Scala come direttore di scena!
Ti dico questo per farti capire come all'ASCOLTO puntassimo molto sulle doti di Fanigliulo...tutti noi cercammo di rendere organiche le sue intuizioni artistiche creando, attorno a lui, questa struttura creativa proprio per dargli tutte le possibilità di crescere...

Franco ha avuto modo di avvalersi della collaborazione di Alessandro Colombini che ha partecipato al pezzo inedito NO eseguito assieme a Maurizio Boriolo.
Colombini ha collaborato con Franco nel 1980, ma se ne parlava già ancor prima che io andassi via...
Però, pur rispettando Colombini come un grande professionista, era come vederci togliere dalle mani una nostra creatura che seguivamo con tutto l'amore e la passione artistica possibile: mettere in mano questa situazione ad un professionista come Colombini, con tutte le malizie del perfetto mestierante, mi sembrava fosse prematuro...forse perchè sapevamo che lui produceva dischi a ripetizione e temevamo che Fanigliulo diventasse uno come gli altri!

Secondo te, Franco che cammino artistico avrebbe dovuto seguire?
A mio avviso, doveva continuare sulla strada intrapresa ad inizio carriera: i primi due album racchiudevano in sé l'intima essenza dell'Artista Fanigliulo...
Lui doveva acquisire malizia ed esperienza nel settore discografico, non dimentichiamoci che si è reinventato cantante a trentatrè anni dopo una giovinezza passata a navigare nei mari di mezzo mondo!
Per questo lo stimavo moltissimo: il fatto di riuscire da perfetto “cialtrone” a calcare le scene del teatro CIAK di Milano e ad essere il vincitore morale del Festival di Sanremo la dice lunga sulle doti artistiche del “cantattore” spezzino!
Io, se fossi stato in Franco, avrei continuato a recitare canzoni, malgrado le ormai proverbiali smanie di protagonismo che c'erano tra lui e Borghetti...devo dire però che si compensavano bene e che questo binomio artistico funzionò “alla grande”! Franco poteva essere il contraltare di Giorgio Gaber senza implicazioni politiche: infatti quando partiva con i suoi monologhi e le sue favole, il tutto diventava decisamente irresistibile!
Il lavoro che stavamo facendo era buono, perchè comunque riuscivamo a contattare gli “intellettuali” del momento, cito fra gli altri Arnaldo Bagnasco, Michele Straniero, Mario Luzzatto Fegiz, lo stesso Gaber ed anche alcuni registi...

...fra questi c'era anche Maurizio Nichetti? Maurizio Boriolo ci ha parlato di un suo filmato su Fanigliulo
Credo di sì, ma io non facevo già più parte del “progetto Fanigliulo”: ho dei ricordi vaghi, ma certi, della collaborazione fra questi due personaggi, ma non so se ciò abbia portato a dei risultati concreti!
Franco era uno che ti spiazzava, veniva fuori con delle cose che assolutamente non ti aspettavi: a tale proposito, mi ricordo che aveva degli estimatori anche all'interno del mondo dello spettacolo...

Ah sì? E chi erano?
Erano i “Gatti di Vicolo Miracoli”, gente che ha fatto teatro e cabaret, credo che abbiano fatto anche dei concerti assieme...non dimentichiamo che Umberto Smaila ha composto pezzi molto belli come “Verona beat” ed ha collaborato, tra gli altri, con Maurizio Costanzo...so per certo che Umberto ha sempre apprezzato il lavoro di Franco!
Fanigliulo era molto stimato anche in casa CGD, in particolare da Loredana Bertè ed Alberto Radius: era un momento in cui noi dell'ASCOLTO eravamo considerati come dei ragazzotti che facevano più danni della grandine, però al tempo stesso eravamo ammirati come i giovani creativi della situazione...

Molti addetti ai lavori ancora oggi stravedono per lui, cito fra tutti il critico musicale Mario Luzzatto Fegiz...
Fegiz ha aiutato a promozionare Franco con la storia della censura a Sanremo...è passato tanto tempo ed ora finalmente si può dire che Mario si è inventato a tavolino un “caso Fanigliulo” per lanciare la canzone e, conseguentemente, il personaggio! Ovviamente noi dell'ASCOLTO gli siamo andati dietro, anche se personalmente non mi prendo nessun merito dell'operazione perchè, come ti dicevo prima, io non ero assolutamente d'accordo su tutta l'operazione legata alla partecipazione di Franco al Festival della Canzone Italiana...

Attualmente ci sono gli spazi per la riscoperta di Franco?
Dal punto di vista artistico, secondo me le sue canzoni sarebbero attuali oggi più che mai!
Effettivamente ho trovato curioso che, soprattutto in questi momenti di “revival”, la figura di Franco non sia emersa in tutta la sua bellezza creativa: evidentemente, fino a questo momento, non ci sono personaggi eccellenti nel mondo della discografia interessati all'Artista spezzino...
E' stato veramente un caso trovare voi del sito, ma allo stesso tempo mi stupisce che Caterina non faccia nulla...anche perchè, quando l'ho incontrata, le ho parlato della vostra iniziativa e mi ha detto che era entusiasta di questo!
Ti dirò di più: Caterina voleva portare dei contributi personali sia al sito che a tutto il “progetto Fanigliulo” e quindi non capisco come mai non si sia ancora messa in contatto con voi, evidentemente ha troppi impegni internazionali che la assorbono completamente...

La cosa positiva è che ci sono molti giovani, nel mondo della musica, interessati alla figura artistica di Fanigliulo...
Questa cosa che mi dici non mi stupisce più di tanto, perchè ricordo Franco come una persona decisamente interessante...un'Artista vero!

Dopo la fuoriuscita dall'ASCOLTO, sei rimasto nel mondo della musica?
Sì, sono passato alla POLYGRAM per un mese e mezzo e poi sono partito militare ad Udine per un anno, quando sono tornato l'etichetta stava cambiando direzione verso una forma artistica a me non congeniale...casualmente incontrai negli uffici della POLYGRAM David Zard che mi chiese di lavorare per lui!
Abbiamo fatto la carovana del Mediterraneo con Angelo Branduardi, Stills e Nash, Ritchie Havens ecc., poi la tournee prima con Peter Gabriel e poi con Sakamoto...in seguito ho gestito Angelo Branduardi in giro per tutta l'Europa, ma ho dovuto abbandonare perchè lavorare per David Zard era bello, entusiasmante e formativo, ma anche estremamente faticoso!
In seguito mi ha chiamato la EMI per la direzione artistica: è stato un periodo molto fortunato, lì ho lavorato dall'81 all'84 con artisti del calibro di Franco Battiato, Alice, Pino Daniele...
Nel 1985 sono approdato alla CBS (oggi SONY) ed ho seguito Claudio Baglioni, Loredana Bertè ecc...nello stesso anno mi sono messo a fare il produttore indipendente di Fabio Concato fino al 1989, poi abbiamo deciso di non lavorare più assieme pur rimanendo amici.
In seguito, ho prodotto Antonella Ruggiero quando ha interrotto l'esperienza con i Matia Bazar...
Dal 1987, lavoravo ancora con Fabio, ho iniziato a mettere musica (sia creata appositamente che già esistente) alle pubblicità e, da allora, questo è il mio lavoro quotidiano: mi sono “settorializzato” perchè il mondo discografico non è più creativo come un tempo, anche se lo frequento tuttora...
Ho ancora prodotto dei dischi, tra cui uno mio di musica classica rivisitata in una versione particolare insieme a Flavio Premoli della PFM, Phil Manzanera dei Roxy Music ecc. però, forse perchè vengo dall'esperienza dell'ASCOLTO, non sono più in grado di lavorare con le regole della discografia di oggi e preferisco, di gran lunga, il mondo della pubblicità!
A proposito di questo, devo raccontarti una piccola curiosità...

...dimmi!
Caterina Caselli, da anni, cerca di lavorare con me in pubblicità: per vari motivi, tutti indipendenti dale reciproche volontà, non riusciamo ad avere un progetto insieme.. Quello che ti posso dire con certezza è che Caterina, allora come ora, quando ha un obiettivo, lo persegue fino in fondo!

Allora mi auguro che il suo prossimo obiettivo sia quello di riscoprire Franco Fanigliulo!
Lo spero anch'io!
I master originali sono ancora della CGD?

Che io sappia, sono stati ceduti alla WARNER...
Ed allora bisogna andare a parlare con il presidente della WARNER. Anche se con la crisi pazzesca della discografia non intravedo purtroppo grandi possibilità


 
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