Fegiz files - puntata del 04/08/2002
Il 4 Agosto
2002 su Radio Due andò in onda la trasmissione radiofonica "Fegiz
files", condotta dal critico musicale Mario Luzzatto Fegiz, quel
giorno interamente dedicata alla memoria di Franco Fanigliulo. Questa
è la trascrizione completa di quella puntata, in cui intervenne
anche Mario Lavezzi.
Trasmissione
del brano "L'artista"
"Io e
me", Franco Fanigliulo qui da Fegiz Files. Voi direte "Carneade,
chi era costui?". Costui è stato uno dei più grandi esponenti della
canzone d'autore italiana. La sua stagione è stata brevissima. Sappiamo
che era di La Spezia e che da perfetto ligure aveva passato una parte
della vita imbarcato sulle petroliere e un'altra parte facendo il contadino.
Saltò fuori e venne preso in consegna da un gruppo di lavoro che comprendeva
Guido Carota, Daniele Pace, Borghetti e altri che non siamo riusciti a
rintracciare; comunque siamo riusciti a rintracciare gli articoli che
scrivemmo all'epoca su questo Franco Fanigliulo. Avete sentito lo stile
di canto e di scrittura? E` di una modernità e di un'avanguardia straordinaria!
Dicevo, la canzone che arrivò al grande pubblico si chiamava "A me
mi piace vivere alla grande". Io ero stato sensibilizzato da una persona
che conoscevo e che lavorava in CGD a questo strano personaggio che si
aggirava per i corridoi di questa etichetta discografica che si chiamava
"Ascolto"; allora prestai particolare attenzione alle prove di Sanremo
che peraltro si svolgeva prestissimo quell'anno, perchè la prima serata
partiva l'11 Gennaio del '79. La ricordo perchè il 12 è il mio compleanno,
quindi lo festeggiai in servizio. Allora, ascoltai questa canzone e mi
resi conto di una cosa, che rispetto al testo che avevo ascoltato e a
quello che era pubblicato su "Sorrisi e Canzoni", il testo della canzone
in onda alle prove era diverso. C'era infatti una strofa che diceva "Ho
un nano nel cervello, un ictus cerebrale, foglie di cocaina voglio sentirmi
uguale, uguale un gatto rosa per essere sporcato e raccontare a tutti
che sono immacolato e tu mi vieni a dire che adesso vuoi morire per amore".
La frase "foglie di cocaina" era stata sostituita da una censura
operata dal patron Gianni Ravera e dalla Rai evidentemente in "bagni
di candeggina" che non è che centri molto, che poi è la versione definitiva
che ascolterete su disco fra poco. Ha un arrangiamento, un clima talmente
starlunato per cui ve la faccio sentire tutta, omaggio appunto al milite
ignoto della canzone Franco Fanigliulo. "A me mi piace vivere alla grande".
Trasmissione
del brano "A me mi piace vivere alla grande"
E su questo
ritmo di valzer si concludeva "A me mi piace vivere alla grande", Sanremo
'79, Franco Fanigliulo. Si dice dimenticati, incompresi: Rino Gaetano,
Piero Ciampi, tantissimi altri; però così incompreso, così dimenticato
come lui e così bravo, scusatemi, non c'era veramente nessuno. Ho cercato
di collegarmi con qualcuno che conosceva Franco Fanigliulo perchè c'ha
lavorato. Devo dire che tutti coloro che sono entrati in contatto con
lui hanno poco da ricordare perchè parlava poco: Mario Lavezzi.
ML: Ciao a tutti. Buongiorno a te.
MLF: Buongiorno. Grazie di avermi dato una mano per cercare di
lumeggiare questo milite ignoto della canzone d'autore italiana che ha,
prima di tutto, stupito quelli dello studio perchè veramente c'è pochissimo
di Franco Fanigliulo. Ci sono dei dischi, vari, uno dei quali è stato
prodotto da te, fra l'altro.
ML: Sì, era un singolo di cui adesso sinceramente mi sfugge il
nome.
MLF: Adesso poi te lo dirò io perchè ce li ho qui davanti tutti.
Ecco, tu hai fatto anche una tournè con Fanigliulo.
ML: Ho fatto una tournè molto divertente. Era un personaggio eclettico,
straordinario. Aveva una provenienza anche questa non ben identificabile.
MLF: Io so con certezza che si era imbarcato sulle petroliere,
prima, e poi faceva il contadino nell'entroterra di La Spezia.
ML: Esatto, nell'entroterra di La Spezia. Io sono andato a trovarlo
una volta, e stava in un posto straordinario, bellissimo, in mezzo ai
boschi. Era un po' come un eremita; improvvisamente, così, si è affacciato
al mondo dello spettacolo. Però si è trascinato questa sua voglia di isolarsi;
aveva anche uno stranissimo modo di porsi, proprio come gestualità, come
modo anche di fare testi nelle sue canzoni, ed era molto divertente. Mi
ricordava in un certo senso anche Piero Ciampi.
MLF: Però, non era ubriacone, lui, no? Era proprio di suo, lui,
così.
ML: No, era così di suo strano! Un po' folle.
MLF: Senti, una delle rare interviste che ha rilasciato al "Corriere
d'Informazione", 12 Aprile 1980, al mio amico e collega Elia Perboni,
dice: "Progetti: molto presto partirò con una turnè organizzata da
Radio Montecarlo assiema a Mario Lavezzi, ci saranno circa trenta date.
Poi quest'estate avrò il mio spettacolo, con il gruppo con il quale porto
in giro il nuovo materiale, ma anche canzoni inedite", e c'era un
ellepi che aveva un pezzo che si chiamava "Tutti Garibaldi". Però i suoi
successivi non ebbero lo stesso successo del primo, che fu una cosa incredibile,
non so quanto vendette. Ecco, dicevi che era strano, che parlava poco,
non capivi quello che voleva fare; cioè, avendo condiviso trenta date,
qualche cosa l'avrai visto.
ML: No, no, non è che fosse strano, che parlava poco, anzi! Era
uno molto espansivo, socievole. Era sicuramenteun personaggio geniale
nella sua area, nella sua sfera, è difficile da spiegare: questi modi
di parlare e questa gestualità che usava anche nel modo di parlare, non
erano soltanto quando era sul palcoscenico. Nasceva così: come si vedeva
sul palco si muoveva anche nella vita! Per cui era divertente e interessante
proprio questa sua originalità di esprimersi, in tutti i sensi.
MLF: C'è un disco suo tra l'altro che si chiama "Fanigliulo -
Ratatam pum pum", in cui vedo addirittura Loredana Bertè e Aida Castignola
che è il nome e cognome di Aida Cooper ed in questo tu non c'eri. Vedo
che c'è Mauro Pagani al violino in "Cristo però". Non è quello dove hai
lavorato tu?
ML: Ma guarda, in quel periodo io producevo Loredana Bertè alla
CGD. Quindi ci si muoveva molto in maniera famigliare. Cioè, accadeva
che qualcuno dovesse registrare un disco, aveva bisogno del supporto,
del contributo...
MLF: Non è come adesso che si va prima dall'avvocato!
ML: Ah certo! C'era una disponibilità generale!
MLF: Senti, toglimi una curiosità. Ma perchè tutte le canzoni
sono firmate con altri, Avogadro, Borghetti, Paoluzzi: c'era bisogno di
revisionare molto questi testi, forse?
ML: Sì, esatto! Perchè lui aveva delle idee, che però andavano
comunque coordinate, per rispettare un minimo di metrica e un certo tipo
di tecnica che probabilmente gli mancava.
MLF: Ecco, tutti ci mettevano un po' le mani, ma l'idea base era
sua. Senti, se tu hai un secondo, ci sentiamo un'altra canzone che per
me è struggente, spaventosa, ed è, come dire, sai improvvisamente il flash
di una vita che viene fuori? "Marco e Giuditta" si chiama: una
coppia di vecchi anziani in cui lui scopre improvvisamente cos'è il valore
assoluto dell'amore. La vogliamo ascoltare un attimo?
ML: Volentieri!
MLF: "Marco e Giuditta" - Franco Fanigliulo.
Trasmissione
del brano "Marco e Giuditta"
MLF:
Che bei dischi si facevano allora! Vero, Mario Lavezzi?
ML: Eh, non c'è dubbio! Tu sai che con Ornella (Vanoni, ndr)
noi abbiamo ripescato il repertorio di quel periodo lì, perchè secondo
me canzoni così...
MLF: E poi lo stile di canto era molto avanzato: stiamo parlando
del '79 in cui quel modo di cantare che avevano preso sia Fossati che
De Andrè non era ancora arrivato. Questo aveva un modo di cantare modernissimo.
ML: Non solo, poteva essere un teatrante di strada, non so come
dirti: uno che si inventa una performance in mezzo alla strada improvvisamente
perchè gli viene in mente in quel momento.
MLF: Guarda, c'ho una canzone pronta, puoi stare in linea un po'
con me?
ML: Sì, volentieri!
MLF: Si chiama "Buffone", ascoltatela un attimo!
Trasmissione
del brano "Buffone"
MLF:
Ecco questa era "Buffone" di Franco Fanigliulo sempre da questo
album "Io e me" che forse è poi il più significativo. Mario Lavezzi,
comunque questo è il milite ignoto più ignoto della canzone italiana!
ML: Forse sì!
MLF: Assolutamente sì! Non sono riuscito a capire che canzone
hai prodotto essendomi guardato in filigrana tutti gli ellepì pubblicati
da questo ragazzo. Comunque se ti capita di riprendere queste canzoni,
per esempio "A me mi piace vivere alla grande", "Marco e Giuditta",
pensaci bene che la Vanoni forse potrebbe cantarne una di Fanigliulo.
ML: Guarda, non c'è dubbio! Si parlava tempo fa anche con Franco
Battiato il quale diceva che per i prossimi dischi non sa se farà un disco
completamente di inediti, perchè ormai abbiamo alle spalle un repertorio
talmente sconfinato che uno potrebbe rivisitare delle canzoni che sono
già fatte, che sono già fantastiche e perfette per essere reinterpretate
e per rifarne un altro successo, e questo è verissimo! Con la velocità
di consumo che abbiamo oggi, forse fermarsi un attimo e rivisitare quello
che è già stato detto non è affatto male, anzi!
MLF: Mario Lavezzi, ti ringrazio moltissimo.
ML: Altrettanto!
MLF: A presto. Grazie.
ML: A presto. Ciao.
MLF: E con questa chiacchierata con Mario Lavezzi a proposito
di questo grandissimo e dimenticato Franco Fanigliulo, io ringrazio Ilaria
De Tassis, Alberto Donatelli in regia, Fabrizio Boiardi interfaccia editoriale,
il tecnico Massimo Bozzoni, naturalmente il nostro autore Giulio Nannini
e vi lascio con una canzone che uscì postuma di Franco Fanigliulo. Si
chiama "La sposa che ride" e fa parte di "Fanigliulo, Goodbye
mai". Tutti i brani di quel disco sono stati curati e arrangiati da
Fanigliulo. I brani senza la voce di Franco sono stati eseguiti strumentalmente
da quei musicisti che hanno collaborato alla realizzazione di tutte le
basi del 33 giri. E c'è anche un'altra nota su questo disco: "Sembra
imbarazzante ricordare una persona che non c'è più, soprattutto se gli
si è stati amici. Perciò abbiamo molto mediatato prima di dare il via
alla pubblicazione di queste nuove poesie di Franco. Conoscendolo, siamo
certi che ne avrebbe gradito la divulgazione anche perchè scriveva più
per gli altri che per sè". Omaggio a Franco Fanigliulo da Fegiz Files,
GR2 in arrivo, "La sposa che ride".
Trasmissione
del brano "La sposa che ride"
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