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L'Artista Franco Fanigliulo


Intervista a Guido Carota

La storia di questa intervista è particolare, infatti ci ha contattati Alberto Pugnetti che faceva parte insieme a Caterina Caselli e Guido Carota della etichetta discografica ASCOLTO. Durante una chiacchierata telefonica con Pugnetti, è emerso che Carota fa ora il libraio nel Levante ligure: rintracciato il numero di telefono, ho parlato con Guido e ci si è messi d'accordo per effettuare un'intervista, all'interno della sua libreria, nel pomeriggio del 2-4-2006. Ecco il resoconto qui sotto, buona visione!


Le nostre chiacchierate cominciano sempre con la stessa domanda: come hai conosciuto Franco?
Ci siamo conosciuti all'Ascolto, l'ha portato lì Franco Ceccarelli…il tutto veniva "filtrato" da Caterina Caselli che era entusiasta di lui: Franco aveva la dote di farti artisticamente innamorare subito e, d'impatto, era indubbiamente un tipo affascinante! Ceccarelli, che lo conosceva meglio, sapeva delle difficoltà di gestione del personaggio: lo dimostra il fatto che, subito dopo la realizzazione del primo LP, si staccò dall'artista spezzino! La mia conoscenza di Franco si limitava alla fruizione del suo primo disco, che fu una bella esplosione: da lì in avanti, avvicinandomi di più alla persona Fanigliulo, pian piano ho capito le perplessità di Ceccarelli!

In che senso?
Nel senso che il personaggio c'era tutto e Caterina, come ti dicevo prima, era affascinata da questo individuo che aveva un così forte legame con la terra e più in generale con la natura…sono racconti riportati, perché io e Franco non ci siamo mai frequentati al di fuori dell'ambiente discografico milanese: l'etichetta, infatti, comprendeva un bel gruppo di artisti (Mauro Pagani, gli Area, Faust'o, Bertoli, Pepe Maina…) e non potevo frequentarne uno solo, oltretutto lui abitava a circa 300 km di distanza! Per quanto mi riguarda, ero indeciso su due immagini di Fanigliulo: la prima era quella del genio incontrollabile, la seconda era la figura del "madonnaro" che disegna delle splendide opere d'arte sul marciapiede, però fa solo quelle e basta, nel senso che se gli chiedi un altro disegno ti fa sempre lo stesso, splendido ma lo stesso! Il suo primo disco resta, a mio parere, una delle cose più belle che Franco abbia realizzato: ora si tratta di vedere come Ceccarelli sia riuscito ad assemblare questo LP, infatti è stato lui a produrre questo lavoro ed a proporcelo come prodotto finito…

Come è nata l'Ascolto?
Io ero, e spero di esserlo tuttora (sorriso ndr), amico di Oscar Avogadro: in quel periodo ci si frequentava spesso… Un bel giorno, Oscar mi disse che Caterina Caselli voleva fare un bel po' di promozione su Pierangelo Bertoli che lei conosceva molto bene essendo entrambi originari di Sassuolo (MO): la promozione in questione riguardava EPPURE SOFFIA che fu il suo primo disco… Il problema era che la CGD avendo una linea basata su prodotti molto commerciali (Tozzi, Gianni e Marcella Bella, Pooh, Bertè ecc.) non sapeva come "trattare" Bertoli che era più orientato verso una canzone popolare-impegnata e quindi diverso anche rispetto ai prodotti di altre etichette più "intellettuali" come l'ULTIMA SPIAGGIA di Nanni Ricordi, la CRAMPS di Gianni Sassi (che impegnate forse lo erano fin troppo!) e così via… Trovandosi quindi di fronte ad un prodotto "diverso" la Casa discografica non sapeva come e dove promuoverlo: era chiaro che non si potevano utilizzare le vie di accesso canoniche ovvero il classico circuito di radio commerciali piuttosto che i passaggi televisivi…bisogna ricordare che allora non c'era tutta questa sensibilità verso i disabili! Per fortuna esisteva tutto una rete di radio più impegnate (Radio Alice, Radio Popolare, Radio Città Futura, Radio Canale 96 e molte altre) con pochi mezzi ma con un notevole ascolto: questo circuito fu battuto a tappeto con successo! Devo dire che abbiamo lottato molto per promozionare questo lavoro, Caterina e Pierangelo in testa, ma alla fine i nostri sforzi sono stati ripagati! Come ti dicevo prima, Oscar mi propose di preparare un piano di promozione da presentare a Caterina Caselli che allora non conoscevo: lui già da anni collaborava con Daniele Pace alla realizzazione di testi per grandi artisti mentre io, di contro, collaboravo in maniera molto blanda nel settore musicale di Radio Canale 96 . Insieme ad Alberto Pugnetti (mio ex compagno di scuola e collaboratore anch'egli a Radio Canale 96) stilammo un piano che prevedeva un faticosissimo giro promozionale delle radio meno commerciali, ma più indirizzate al potenziale pubblico di Pierangelo: io ed Alberto, con il suo Volkswagen Maggiolino, ci siamo "scoppiati" tutta l'Italia carichi di dischi di Bertoli, di comunicati stampa ecc. per fare in modo che il prodotto fosse trasmesso e si muovesse via etere! Questo giro promozionale durò circa un mese: nel frattempo la Caselli elaborò la possibilità di creare una sua linea all'interno della CGD…quando tornammo infatti propose ad Alberto e me di collaborare con lei all'avviamento di questa nuova etichetta discografica: così nacque l'Ascolto!

Come era considerata questa etichetta discografica all'interno del mondo della musica?
Era vista benevolmente dalla critica musicale…come ti dicevo prima, Caterina si era attorniata di un paio di ragazzi volenterosi provenienti da un certo tipo di cultura alternativa per dare vita ad un nuovo progetto musicale: di fatto Caterina si ritagliò un nuovo ruolo (e di conseguenza una nuova immagine) dopo una carriera di cantante pop…però, da un punto di vista strettamente commerciale, l'Ascolto era considerata maliziosamente come "il giocattolo" di Caterina Caselli e questo, secondo me, ha fatto sì che nel tempo sorgesse incessante la richiesta della casa madre CGD di prodotti che avessero un riscontro economico immediato! Le spese di produzione non erano ingenti, anche perché eravamo una piccola etichetta, però credo che quel poco che è stato realizzato sia stato fatto nella maniera più appropriata… Abbiamo cercato di non fare un lavoro di tipo ideologico e lo si vede soprattutto nelle prime produzioni, poi forse il vero scopo era quello di immettere una nuova manager con idee diverse all'interno della CGD e quindi l'Ascolto aveva in realtà questa funzione, che alla fine ha assolto egregiamente…devo riconoscere che Caterina ha continuato, e continua tuttora, la carriera di discografica riscuotendo unanimi consensi in quanto produce cose sempre più interessanti: i risultati parlano per lei! Per quanto mi riguarda, i ricordi di quel periodo sono molto eterogenei: Pepe Maina, Mario Acquaviva, gli Area con Demetrio Stratos (voce indimenticabile ndr), le produzioni di Faust'o, il disco da solista di Mauro Pagani, il primo (e forse unico) disco di Mixo, oggi affermato DJ e conduttore radiofonico…se non ricordo male ci occupammo anche di Andrea Liberovici (anche se non era ASCOLTO, ma CGD) allora quindicenne incontrollabile e oggi molto attivo a Genova come compositore, performer e regista teatrale. Le persone che sono state più vicine a Franco possono meglio collegare questi periodi, sempre che ci siano state a lungo perché vivere al fianco di Fanigliulo costituiva, a mio avviso, un'impresa titanica! Io, come ti dicevo, mi fermo musicalmente al suo primo lavoro…

Nel senso che ti piaceva solo quello oppure che in seguito Franco è stato seguito da altri?
Diciamo che mi sono occupato di Fanigliulo fino all'esperienza di Sanremo, voluta fermamente dalla Caselli… Riguardo a questo episodio, mi preme sottolineare che, all'epoca, non si aveva molto tempo a disposizione…la mia opinione è che i risultati odierni raccolti oggi da Caterina, con artisti come Elisa ad esempio, allora erano impensabili (ricordo il muro che trovava Faust'o nel richiedere di produrre le sue musiche con testi in lingua inglese): questi riscontri ora ci sono anche grazie agli errori commessi allora, dovuti solo all'urgenza del risultato commerciale. Ci voleva molta pazienza e la ferma determinazione a non snaturare la vera essenza dell'artista: io ho l'impressione che la fretta di allora fu una cattiva consigliera non tanto per la decisione di andare a Sanremo quanto piuttosto perché comportò un'errata gestione di un personaggio molto particolare come Franco Fanigliulo! C'è da dire che quell'edizione di Sanremo fu molto anonima (una delle poche cose che ricordo fu la partecipazione di Tina Turner come ospite straniera), ma ciò non toglie che il pezzo di Fanigliulo fu il vincitore morale del Festival 1979 e che sia una delle poche canzoni rimaste nel tempo! In breve, la partecipazione a Sanremo lo rese sì popolare, con il pezzo costruito appositamente su di lui ed a cui collaborarono Borghetti, Pace ed Avogadro, ma il sunto del "personaggio Fanigliulo" era in questa sua spontaneità che lui spesso non riusciva a controllare e che aveva ASSOLUTAMENTE bisogno di essere imbrigliata da un manager esperto!

Probabilmente se Caterina Caselli oggi potesse gestire un personaggio come Franco forse le cose andrebbero diversamente…
Ma sai…forse sì! Qualche dubbio mi rimane perché credo che questo sia il vizio della musica d'autore italiana…non c'è in Italia una cultura dell'artista come "chansonnier": a parole ci piacciono le "perle rare", ma il portafoglio rimane vuoto… Oggi più di allora si pensa al personaggio più in termini di business che per le qualità prettamente artistiche, infatti, se ti guardi in giro, un certo tipo d'artista non trova spazio…pensa a Gaber che ha dovuto crearsi lui un settore: il cosiddetto "teatro-canzone"! Tornando a Fanigliulo, lui ha avuto un produttore che seguiva anche altri artisti, se avesse avuto la possibilità di avvalersi della persona adatta che lo seguisse passo passo, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente…se devo dirti la verità fino in fondo, le mie perplessità rimangono perché Franco era veramente un artista nel senso più completo del termine e quindi molto difficile da gestire!

A proposito della gestione del "personaggio Fanigliulo", cosa mi sai dire delle due versioni di RATATAM PUM PUM?
Senza entrare nel merito della produzione in questione, se non ricordo male, ti dirò che Fanigliulo, lasciato da Ceccarelli, aveva bisogno di un produttore per il suo nuovo disco. La Casa discografica quando aveva bisogno di una figura simile, anche per un discorso meramente economico, si guardava in casa per scegliere tra i suoi usuali collaboratori: con questo criterio fu scelto Mauro Paoluzzi.

A me risulta che i pezzi fossero già pronti nella versione acustica e che dovessero essere prodotti da Alessandro Colombini (vedi INTERVISTA A MAURIZIO BORIOLO ndr).
Colombini allora era un mito e veniva dall'esperienza con grandi artisti come Lucio Dalla ed Edoardo Bennato: sicuramente, si diceva, trasformava in oro tutto quello che toccava! Bisogna collocare questo discorso nel contesto storico di quel periodo: infatti c'è stato un momento in cui queste persone arrangiavano e producevano tanto, forse troppo! Funzionava così: questi produttori davano il loro nome oltre alla qualità del prodotto (e la qualità c'era!) in un periodo di tempo limitato dai bisogni della casa discografica: quest'ultima, a sua volta, forniva tutto l'occorrente per far sì che il prodotto finale funzionasse in modo adeguato! L'errore principale fu nostro, nel senso che Franco voleva far uscire il disco il più presto possibile per sfruttare l'onda lunga del successo ottenuto a Sanremo: se all'Ascolto avessimo avuto l'accortezza di essere un pochino più prudenti, forse le cose sarebbero andate in maniera diversa…tieni presente che tutti noi eravamo alle prime esperienze di produzione discografica e quindi gli errori di valutazione furono molto frequenti e non penalizzarono solo Fanigliulo! Il vero limite di allora è che stavano cambiando i tempi…la creatività di Fanigliulo purtroppo non siamo mai riusciti a quantificarla fino in fondo, anche perché quando lui veniva a Milano aveva fretta di concludere! Come ti dicevo prima, per quanto mi riguarda non l'ho mai frequentato nel suo ambiente e quindi non so dirti cosa c'era "dentro" l'artista Franco Fanigliulo…so solo che era un pozzo di petrolio inesauribile e che noi dell'Ascolto, all'epoca, non avevamo le trivelle adeguate! In poche parole, il problema vero per Fanigliulo fu quello di non essere attorniato dalle persone giuste per lui: c'era la fretta sia per l'artista spezzino che per l'Ascolto di un riscontro immediato e quindi si è fatto molto poco… Io l'ho accompagnato in qualche trasmissione e devo dire che lo vedevo a disagio quando andava a fare delle interviste in radio perché non era proprio il tipo per fare queste cose: Fanigliulo non riusciva a dare delle risposte razionali e quindi in quattro e quattr'otto cominciava a recitare le sue cose!

Probabilmente il suo "habitat" più congeniale era quello del cosiddetto "teatro-canzone"…
Questo sicuramente, però devi tener conto di un fatto: lui non era in grado di scrivere in maniera omogenea un testo od un monologo…aveva questi sprazzi di genialità, dove diceva tutto ed il contrario di tutto, che alla fine sembravano organici…il problema però era questo: Fanigliulo era in grado di produrre, ma non di riprodurre e quindi non c'era verso di dargli un copione perché andava sempre a braccio non riuscendo a fissare sequenzialmente le cose…

…ecco perché girava sempre con due walkman!
L'ho saputo leggendo le varie testimonianze: conoscendo il personaggio, non fatico a crederci! (risata ndr). A proposito del sito, devo dire che è stato particolarmente indovinato il titolo del concerto-tributo dei Prati perché CIAO, COME STO? era una domanda che Fanigliulo ci poneva spesso!

Come mai, dopo qualche anno di attività, l'Ascolto si sciolse?
Semplice: aveva esaurito la sua funzione! Caterina Caselli era sempre più padrona della sua nuova veste di manager e quindi veniva chiamata con maggior frequenza dalla CGD a gestire rapporti più importanti…pian piano l'Ascolto è venuta meno come funzione, ma mi fa piacere poter dire che lo spirito che animò quell'esperienza sia rimasto in Caterina!

Che intendi dire?
Intendo dire che questa sua voglia di procedere su una strada particolare di ricerca interpretativa, naturalmente abbinandola ad un riscontro commerciale (necessario per far sì che tutto il progetto sia funzionale) è ancora dentro di lei! La Caselli ha trovato la strada più congeniale alle proprie capacità: la funzione dell'Ascolto era, come dicevo prima, quella di "far fare le ossa" a Caterina e visti i risultati di oggi a qualcosa siamo serviti! (risata ndr).

Conclusa l'esperienza all'Ascolto, hai abbandonato il mondo della musica?
Sì e senza rimpianti… Io credo che queste cose ad un certo punto devi mollarle perché non si può "fare i giovani" per tutta la vita: l'aria del tempo ce l'hanno i ragazzi, mentre tu devi faticosamente ricercarla…in poche parole, mi sentivo "sorpassato" e fuori posto come secondo me dovrebbero sentirsi un po' tutti nel voler fare sempre i giovani dopo una certa età! Per carità non è moralismo il mio, però mi è sembrato giusto abbandonare un mondo che ormai non mi apparteneva più piuttosto che stare a fare l'alternativo a 35 anni cercando di interpretare il gusto artistico di ragazzi che potrebbero essere i miei nipoti! Per farla breve dopo una certa età diventa tutto più faticoso: con capelli un po' più fragili che cambiano colore e qualche ruga di troppo, ti devi mettere i rostri ai gomiti per andare avanti! Tieni presente una cosa: il mondo discografico, se non sei un creativo ma un impiegato (anche se privilegiato), è sì gratificante sotto un certo aspetto perché ti diverti e entri in contatto con personaggi interessanti come gli artisti, ma non ti dà altro…in poche parole resti un impiegato costretto a fare il giovane tuo malgrado!

Sei rimasto in contatto con qualcuno dell'ambiente musicale di allora?
Sono rimasto in buoni rapporti con tutti, però non li sento più da parecchio tempo…quello che ti posso dire è che i rapporti più stretti ci furono principalmente con due persone: Alberto Pugnetti ed Oscar Avogadro. Ogni tanto si affaccia qualcuno in libreria e ci si saluta con piacere: un giorno ho ricevuto anche la visita inaspettata e graditissima di Moni Ovadia che allora suonava musica dell'Est europeo e faceva una grande fatica nell'emergere! Per quanto riguarda quel periodo, lo ricordo con piacere perché mi sono divertito un sacco! Ci muovevamo spesso con Mario Luzzatto Fegiz e Fabio Santini (che ora si occupa di giornalismo sportivo in tv): ricordo che allora si girava l'Europa in bus per andare ai concerti di Stevie Wonder, di Bruce Springsteen, dei Roxy Music… Quando la faccenda ha cominciato a pesarmi e mi sono accorto che la vita è un'altra cosa ho detto stop: quello che ho fatto l'ho fatto volentieri e lo ricordo con piacere, però non vivo di ricordi e guardo solo avanti!

Per farla breve, hai chiuso la porta e non hai portato con te nessun bagaglio…
Esatto! Succederà così anche quando e se deciderò di cambiare lavoro o sede: ciò non toglie che ricordi con piacere tutto quel che ho fatto, errori compresi.

Da ex "addetto ai lavori" come vedi la nostra idea di creare un sito per un artista inespresso, incompreso e dimenticato come Fanigliulo?
La mia idea è che un sito su Fanigliulo dovrebbe essere dadaista come lui e mantenere una certa irrazionalità di base…secondo me manca la parte più personale di Fanigliulo, e cioè quella meno legata all'Artista: mi farebbe piacere leggerla perché è la sua parte che più mi è mancata!

A questo proposito ti rispondo che in parte il mondo di Fanigliulo si evince dalle molte testimonianze riportate e che pian piano arricchiranno il sito, anche se in verità alcune notizie che riguardano la sfera personale dell'uomo le abbiamo volutamente omesse perché ci interessa prevalentemente l'Artista (che poi è il titolo del nostro sito)…
Quello che dici lo considero giusto…mi preme solo sottolineare che io intendevo, come parte personale, il vissuto quotidiano di Fanigliulo: se mi dici che questo suo lato verrà svelato pian piano con le interviste che hai effettuato, allora non mi resta altro da fare che attenderne la pubblicazione sul sito! A proposito, ti è mai venuto in mente di contattare Caterina Caselli?

E come no? E' da circa due anni che provo a rintracciarla sia per mail che per telefono, ma le segretarie fanno filtro e credo che lei non abbia mai sentito parlare di noi: non potresti darci una mano per raggiungere l'ex "Casco d'oro"?
Io Caterina Caselli non la vedo da allora, però la ricordo come una persona molto disponibile verso il prossimo in generale: da buona emiliana, è un tipo molto affabile ed alla mano e quindi non dovrebbe essere difficile convincerla a rilasciarvi un'intervista…tutto sta nell'arrivare a lei!

Hai detto niente!
Vedrete che pian piano, come siete arrivati a me, ad Alberto ed ad Oscar (a fine intervista, Guido mi fornisce il telefono di Avogadro ndr), arriverete anche a lei: forse Alberto tiene ancora qualche contatto, chissà…

Mi piacerebbe farle sapere che Franco ha realizzato una marea di inediti che aspettano solo di vedere la luce dal punto di vista discografico… Ah si?
I materiali sonori sono pronti, fatti e finiti?

Alcuni sì, altri sono quasi finiti, altri ancora solo in abbozzo…
Da quello che mi dici è una bella matassa da dipanare, ma mi pare che ci siano tutti i presupposti per provare a fare qualcosa! In buona sostanza, mi sembra che il lavoro da svolgere sia quello di rendere omogeneo un quadro…

Che ricordo hai di Fanigliulo?
D'impatto era uno che, da subito, emanava un grosso fascino con il suo sguardo ed il suo sorriso…inoltre aveva nel dna un modo tutto particolare di elucubrare: lui era capace di reggere la scena da solo, ed in questo riprendeva la tradizione degli "chansonnier" francesi che ho amato di più come i vari Brel, Brassens e cosi via… Quello che ti posso dire è che quello è stato un periodo divertente per tutti e per Franco in modo particolare: lui era "affamato" di fare e voleva avere impegni, "fare l'artista" gli piaceva ed era quello che intimamente voleva: questo fatto probabilmente gli ha dato quella eccessiva disponibilità che non doveva dare! Lui voleva "arrivare" come tutti, ma dava retta a troppe persone… Io rimango della stessa idea di allora: secondo me, la persona più adatta per Fanigliulo era Franco Ceccarelli e sarebbe utile per tutti se tu facessi una chiacchierata con lui! Tieni presente che il primo lavoro, come ti dicevo all'inizio, è stato prodotto dall'ex chitarrista dell'Equipe 84 che non solo lo ha scoperto, ma lo ha pure finanziato: infatti MI ERO SCORDATO DI ME era già pronto ed a noi dell'Ascolto non è rimasto altro da fare che pubblicare il prodotto finito! Insomma, quello che voglio dire è che solo Ceccarelli può darti utili informazioni sia sulla scoperta che sul primo lavoro di Fanigliulo che, a mio avviso, rimane la cosa più bella che abbia fatto…

Peraltro alcuni pezzi di quel LP erano già pronti da anni in quanto Franco li aveva composti in età adolescenziale…
Questo non lo sapevo: in compenso mi ricordo che Fanigliulo "la menava" sempre per la sua partecipazione al film di Benigni…ricordo che diceva con sufficienza: "E' una cosuccia da niente…", in verità pensava l'esatto opposto: forse perché presagiva di essere a contatto con un futuro premio Oscar! (risata ndr) A parte gli scherzi, in conclusione mi preme dirti un'ultima cosa…

…dimmi!
Io, come altri che hanno lavorato insieme a Franco, ti ho detto la mia parte di verità: in realtà, come ti dicevo prima, ho vissuto di più il Fanigliulo che veniva a terminare il lavoro piuttosto che il Fanigliulo creativo che avranno visto e vissuto altri! Sulla persona ti ho detto come mi appariva e non è giusto, a mio avviso, dire che era il periodo sbagliato o che lui anticipasse troppo i tempi: viceversa è corretto sottolineare come Fanigliulo "seguisse l'onda" e cioè fosse troppo influenzabile dall'ambiente esterno! Col senno di poi affermo che sarebbe stato meglio per lui collaborare con persone che fossero in grado di omogeneizzare e rendere fruibile il suo lavoro…per farla breve, Franco aveva i mezzi per sfondare, ma non è riuscito (e noi dell'Ascolto con lui) a trovare la chiave giusta! La sua dimensione era quella del "teatro-canzone" e sarebbe interessante far conoscere i suoi inediti che tu mi dici siano molto interessanti: parlane con Oscar Avogadro (a proposito, salutalo da parte mia) e fammi sapere come è andata!

Qualche giorno dopo l'intervista, Guido ci scrive:

Un caro saluto a tutti quelli che mi sono tornati alla memoria grazie a questa nostra conversazione. Un incitamento ai creatori, ai collaboratori volontari o involontari del sito di Fani e a tutti gli artigiani della memoria. Buon proseguimento nel Vostro appassionato intento. ciao guidocarota

 
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