Intervista a Sergio Tramontana
Sergio
Tramontana, ex-animatore radiotelevisivo ed attualmente pubblicitario,
ha seguito Fanigliulo in buona parte della sua carriera artistica: ultimamente
ha collaborato e presentato la serata dei Prati di Vezzano (vedi la sezione
EVENTI). Questa intervista è stata effettuata
in un locale di Marina di Carrara nel pomeriggio del 26-11-2005.
La prima domanda è uguale per tutti: come hai conosciuto Franco?
Correva l'anno 1979 ed in quel periodo lavoravo sia in radio che in televisione:
oltre a ciò scrivevo (e scrivo tuttora, anche se in misura minore) canzoni
e stavo cercando qualcuno che potesse stare a sentire le mie cose… Un
amico mio, tal Camillo Menconi (lo cito subito così non ci rimane male),
credeva moltissimo nelle cose che facevo e quindi si diede subito da fare
per aiutarmi! Un bel giorno venne da me e mi disse: "Lo sai che in un
paesino vicino Lerici c'e' un cantante famoso che ha fatto il Festival
di Sanremo? Si chiama Gianfranco Fanigliulo ed è una persona molto carina
e disponibile". Un pomeriggio andammo a Tellaro a trovare Fanigliulo:
entrammo al bar Le Ondine (che esiste tuttora) e ci trovammo seduto al
tavolo questo personaggio con i capelli lunghi fluenti, la barba incolta,
ed un passo inconfondibile che dava subito l'impressione dell'artista…solo
dopo scoprimmo che l'artista era anche il titolo di una sua canzone! In
poche parole lui ci liquidò dicendo di andarlo a trovare il giorno seguente
al Molinello…il suo modo di fare ci affascinò! Detto fatto, il giorno
dopo prendemmo l'automobile e ci recammo da Fanigliulo in tre: io, Camillo
Menconi ed uno dei più grandi estimatori di Fanigliulo e cioè Marco Calmanti.
E chi
è?
Marco faceva parte di una compagnia di amici che comprendeva alcune persone
tra cui me, Camillo Menconi ed Adelmo Fornaciari (oggi conosciuto da tutti
come Zucchero)…anzi a tale proposito mi ricordo che il nome di Marco compare
su uno dei lavori di Adelmo insieme a quello di Camillo!
Mi dicevi
del giorno in cui andaste a trovare Franco al Molinello…
Si…come ti dicevo arrivati al Molinello scoprimmo sulla destra il mitico
ristorante Ferdeghini di cui ricordo ancora il numero di telefono, anche
perché è sempre lo stesso dopo quasi 30 anni! In questo ristorante-bar
c'era un juke-box in cui compariva un 45 giri di Fanigliulo (ancora oggi
tenuto come una reliquia): chiedemmo al proprietario se lo conosceva e
lui, il grande Maurizio, ci rispose con un bel sorriso aperto: "Come no!
E' sempre qui a mangiare…la sua casa è qui sopra, fate attenzione perché
è una stradina stretta e non asfaltata!" Seguendo le sue indicazioni,
arrivammo alla casa di Fanigliulo: lui era lì che ci aspettava, vestito
con dei pantaloni corti (che avevano vissuto altri splendori), torso nudo
e 2 gambine un poco sbilenche: scoprii dopo che erano così per una malattia
reumatica che lo aveva colpito durante la navigazione… Di lui mi colpì
immediatamente il forte contatto con la natura: era lì sotto il sole cocente
di giugno che zappava la terra emanando un odore forte di sudore agreste!
Franco ci fece entrare a casa sua, aprì la credenza, tirò fuori una bottiglia
piena a metà e ci fece bere un infuso che era una mistura alcolica allucinante:
una specie di amaro a base di rosmarino ed altre erbe…sto male ancora
oggi al pensiero di quella roba! A parte gli scherzi, di quel giorno rammento
una cosa per me fondamentale…
Quale?
Franco ci accolse come se ci avesse conosciuto da sempre, era lì tranquillo
che strimpellava il pianoforte in mezzo a questa casa colonica…in tutti
questi anni non ho mai conosciuto nessun altro capace come lui di entrare
in empatia con le persone: probabilmente aveva capito da subito che saremmo
diventati grandi amici!
Come
è proseguita la giornata al Molinello?
E' proseguita in modo assolutamente normale: come ti dicevo prima, ricordo
perfettamente che chiacchierammo molto, come se ci conoscessimo da una
vita! Infatti da quel momento nacque una vera amicizia e…"lì comincia
Fanigliulo", tant'è che ho così intitolato un manoscritto con 10 canzoni
che avevo scritto appositamente per lui! Infatti, da quel momento in poi,
ci vedemmo SEMPRE tre giorni alla settimana e cioè lunedì e mercoledì
pomeriggio e la domenica: questo perché quelli erano i miei giorni liberi
dagli impegni radiotelevisivi locali. Abbiamo vissuto in quella casa momenti
belli e meno belli, con le glorie e le disfatte di Franco! Insieme siamo
andati decine e decine di volte a Milano: il viaggio veniva effettuato
con il mio vecchio Maggiolone cabriolet diretti in via Mecenate 40 alla
Compagnia Generale del Disco, meglio conosciuta come CGD! Alla mensa si
trovavano dalle 12 alle 13 tutti gli operai che stampavano i dischi (e
le maestranze in genere) e dalle 13 in poi gli artisti ed i direttori:
ricordo che pranzammo spesso con Loredana Bertè, i Pooh e tanti altri
cantanti! Dentro alla CGD c'era anche lo sportello bancario: ricordo che
Franco cambiava l'assegno fornitogli da Caterina Caselli, tornava al Molinello
e, pezzo dopo pezzo, acquistava piccoli lotti di terreno intorno alla
propria casa…a Franco piaceva ingrandire il proprio mondo insieme a Sandra!
Di quel periodo ricordo che facevamo le cose più inenarrabili…
E cioè?
Mah, guarda…io andavo a Milano per accompagnare Franco, ma anche per far
sentire le mie canzoni: purtroppo, per un motivo o per l'altro, non riuscivo
mai nell'intento! Franco mi diceva: "Presto, presto, Tramontana vieni
su con me, ci penso io a parlare con la Caselli!"…e Caterina non si trovava…"Non
ti preoccupare Sergio, parlo con il direttore artistico dell'Ascolto Guido
Carota!"…idem con patate! Per farla breve, abbiamo fatto 1000 cose in
un centinaio di viaggi a Milano con tutti i climi e tutte le temperature…mi
trovai coinvolto nelle serate più assurde…mi ricordo una sera con Loredana
Bertè dentro un locale a ballare, insieme a lei c'era Teresa De Sio…un'altra
sera ci siamo sciroppati una nottata con Marina Occhiena (la quarta componente
dei Ricchi e Poveri ndr) ed il grande Daniele Pace…insomma vissi il mondo
della discografia "dal di dentro" grazie a Franco e questa cosa mi servì
molto a capire che non avrei mai combinato nulla! Ti basti pensare che
io ho sempre considerato il mio amico Franco come uno che aveva tutte
le carte in regola per sfondare, e se non ci riusciva lui figuriamoci
io!
Perché,
secondo te, Franco non è riuscito ad affermarsi definitivamente?
Perché la casa discografica di Franco dell'epoca, e cioè l'Ascolto, era
un'etichetta forte, ma molto di nicchia. Caterina Caselli aveva un'idea
tutta sua di quello che doveva diventare l'Ascolto…un'etichetta che serviva
a lanciare nuovi talenti: in questo veniva aiutata dalla casa madre CGD
che aveva al suo interno cantanti già affermati. La Caselli credeva molto
in questo progetto, ma andava con cautela…io a fasi alterne provai ad
inserirmi, naturalmente senza successo: devo dire che non ho rimpianti,
perché il vissuto con Gianfranco Fanigliulo è stato un vissuto importante…
Io mi ricorderò sempre quando andò a Sanremo e gli prestai i miei jeans
per cantare: Franco era perennemente senza una lira…lo potevi girare e
rivoltare come volevi e non avresti trovato neppure il becco di un quattrino!
Ci vedevamo spessissimo…lo invitavo a casa mia e lui veniva volentieri…a
volte mangiavamo da mio padre che, all'epoca, aveva un grosso pub a Carrara.
Un bel giorno fece un incontro che, a mio avviso,fu per lui molto importante:
infatti venne da me insieme ad un grande personaggio del teatro americano!
E chi
era?
Questo personaggio era Richard Gordon: lui venne in Italia e mise su una
scuola di teatro a Monza, in via Ponchielli 2, insieme a sua moglie Miriam
(peraltro bellissima donna molto simile a Sofia Loren) ed ad i suoi 2
figli … Come ti dicevo, un giorno Gianfranco venne da me insieme a lui
e ricordo perfettamente il momento in cui questo americano prese da parte
Franco e gli disse: "Tu non sei SOLO un cantautore, ma un artista a tutto
tondo…voglio produrre i tuoi spettacoli in una dimensione che ti rappresenti
pienamente!" Gordon e Fanigliulo collaborarono per circa 3 anni, ma di
questo connubio artistico non rimane granchè…
…e come
mai?
Mah, i motivi sono tanti…la verità è che Franco era già in una fase molto
particolare della sua vita artistica…inoltre bisogna considerare il contesto
di quegli anni! Infatti bisogna ricordare che negli anni ottanta (si era
agli albori della musica elettronica), i cantautori segnavano il passo
e con loro un certo modo di interpretare le canzoni: per fartela breve,
a mio avviso Franco aveva perso il tram giusto o meglio non era riuscito,
insieme all'Ascolto, a sfruttare la scia di popolarità acquisita con A
ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE… Alla fine della fiera (come si dice da
noi) Franco fece un altro paio di dischi che non ebbero molta fortuna,
anche perché non furono prodotti (e soprattutto promozionati!) nella maniera
più giusta…tieni presente che allora per fare un disco ci volevano un
sacco di soldi, non è come oggi che con un paio di computer fai tutto!
Eppure
i produttori giusti Franco li aveva conosciuti, non trovi?
Eh, so a chi ti riferisci! (risata ndr). A proposito di uno di questi,
che fa Alessandro di nome e Colombini di cognome, ti dico una chicca:
io possiedo l'unico LP che ha fatto, dal titolo "Sfogatevi bestie" (qua
Tramontana si confonde con il produttore Roberto Colombo, ndr). Ricordo
che è un album acustico con molto pianoforte: è un disco da collezionisti
che vale una fortuna! All'epoca usavano molto le autopromozioni…lo stesso
Pace ne fece uso ed abuso, insieme a Cerutti, Bigazzi e Savio, con i mitici
Squallor! Daniele Pace fu un altro che capì e credette artisticamente
in Fanigliulo…cosa non da poco, perché lui è stato uno degli "autori puri"
più importanti in Italia insieme a Avogadro, Panzeri, Pilat e pochi altri!
Pace, non essendo un cantante, intuiva i gusti del pubblico…era uno che
capiva tutto…ti basti pensare che, a livello SIAE, era quello che aveva
le royalties (e cioè i diritti d'autore) più alte di tutti…lo posso dire
con certezza perché, all'epoca, lavoravo sia in radio che in TV e mi arrivavano
le riviste specializzate nel settore! Comunque non basta che l'autore
creda in te, ci vuole chi ti fa le musiche, ci vuole il produttore adatto,
ci vuole la casa discografica e per ultima ,ma non meno importante, una
gran fortuna…cosa che Franco non ha mai avuto! Colombini come produttore
e Pace come autore sarebbero sicuramente state le persone giuste per Franco,
ma furono le cosiddette contingenze del momento a fare andare le cose
in una maniera diversa…
Spiegati
meglio…
Devo fare una piccola premessa: io in quel momento frequentavo di più
l'uomo che l'artista Fanigliulo! In ogni caso ricordo che si parlava spesso
di questa cosa… Franco mi diceva: "Sai Sergio, Colombini mi dice una cosa,
la Caselli me ne dice un'altra…ma è lei che mi ha lanciato: io ho un debito
di riconoscenza con Caterina e quindi farò quello che mi chiede!" Questo
ti fa capire molto bene una cosa che credo ancora nessuno abbia sottolineato
e che invece, a mio avviso, caratterizza fortemente l'artista Franco Fanigliulo…
…e cioè?
Franco era una persona fedele, un uomo eccezionale dotato di un'umanità
incredibile…lui sapeva di avere un debito di riconoscenza con la Caselli
e quindi lui diede retta a Caterina anche perché aveva una profondo senso
dell'amicizia: Fanigliulo non l'avrebbe tradita artisticamente nemmeno
per i soldi e sai perché?
Dimmi!
Perché Fanigliulo era molto San Francesco: incapace di rubare una lira,
incapace di fregare le persone per tornaconto personale, incapace di gestire
il denaro…capace invece di dimenticarsi il proprio numero di telefono
perché non chiamava mai casa! Franco era così, era sempre stato così,
un disorganizzato mentale come tutti i veri grandi artisti! Non dimentichiamoci
che Fani era principalmente un contadino… ad un certo punto della sua
carriera artistica, lui faceva dischi, non più per passione, bensì per
poter comprare terra da coltivare e così vivere delle sue cose…parlare
coi suoi lecci, con le sue frasche, con i suoi cani, con le sue capre…Franco
aveva un rapporto molto "animalesco" con tutti: cose, animali e persone!
Io mi sono trovato insieme a lui a Milano in compagnia di bellissime donne,
ma non abbiamo mai "combinato" niente…nel senso che tutte queste donne
gli stavano dietro, ma lui nisba…sia chiaro, le donne gli piacevano, ma
quando era a Milano pensava solo alla musica ed a tornare indietro con
qualche soldo per la terra! Fanigliulo non ha mai sfruttato il suo personaggio
per secondi fini: non è mai stato un calcolatore e, viste le sue caratteristiche,
non avrebbe potuto essere tale neppure volendolo…posso dirlo con certezza,
perché ho fatto un bel pezzo della mia giovinezza (e non solo!) insieme
a Franco! Lui era l'esatto opposto di altri personaggi (non faccio nomi)
che invece sono "ragionieri" o peggio "fotocopiatori" della musica, abili
managers di se stessi!
Cosa
mi dici dell'artista Franco Fanigliulo?
Come artista, i dischi parlano per lui! La discografia di Fanigliulo non
è complessa: il suo è uno "stile-non stile" nel senso che Franco è un
caposcuola di un genere unico ed inimitabile che mischia tra loro canzone,
teatro, poesia, natura e…"l'essere Fanigliulo"! Questo concetto e' stato
analizzato molto bene, secondo me, nella trasmissione radiofonica che
Mario Luzzatto Fegiz gli ha dedicato su Radio2 e che voi siete riusciti,
per fortuna, a registrare e trascrivere sul sito.
Ricordi,
foto, aneddoti?
Ricordo una serata fuori Pisa, alla Madonna dell'Acqua, un'altra serata
al Ciak di Milano e le varie feste di partito a cui partecipava con disinvoltura
essendo completamente disinteressato a qualsivoglia idea di bandiera…lui
andava lì, faceva il suo spettacolo e se ne ritornava al Molinello! Per
certi versi, somigliava a Benigni con cui peraltro ha girato anche un
film (vedi la sezione DOCUMENTI ndr). Io
possiedo ancora tantissime foto che ricordano le nostre uscite insieme
e, appena le trovo, sicuramente ve le farò avere!
Che definizione
useresti per rappresentare artisticamente Franco: artista, cantante, cantautore,
interprete…o che altro?
Fanigliulo non era un cantautore e neppure un musicista, entrambe le definizioni
sono molto limitative e non lo rappresentano pienamente…la verità è che
lui era un uomo di teatro prestato alla musica! Lui mi diceva spesso:
"Vedi Tramontana, io non sono un musicista…io sono musicale!" Franco aveva
ragione: lui strimpellava il pianoforte, ma aveva bisogno di qualcuno
che lo suonasse in modo adeguato…in compenso scriveva molto bene ed aveva
una buona musicalità: lui inventava sul momento il "riff" adatto…è una
cosa che hai dentro, nessuno te la può insegnare! Fanigliulo è stato una
persona importante per molti sia a livello umano che artistico: non dimentichiamo
che A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE fece, nel suo piccolo, epoca e fu
la vincitrice morale di quell'edizione di Sanremo del 1979! La critica
lo osannò, il pezzo vendicchiava, ma gli addetti ai lavori (quelli che
danno le direttive artistiche) volevano inserirlo dentro ai meccanismi
discografici che erano completamente alieni a Franco…questo fattore gli
fu fatale a livello di successo!
In effetti,
in tutte le nostre testimonianze, emerge con nitidezza che Fanigliulo
sarebbe stato COMUNQUE un artista: lui era artista nella vita di tutti
i giorni!
Ma è assolutamente così! Io posso dirlo con assoluta certezza per un semplice
motivo: ho lavorato per circa 20 anni tra radio e TV ed ho intervistato
una miriade di cantanti! Cito fra tutti Ornella Vanoni, Gino Paoli, Roberto
Vecchioni, Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Antonello Venditti, Ivano
Fossati, Zucchero e, credimi, tantissimi altri… ma Fanigliulo era diverso
da tutti! Franco possedeva un'umanità incredibile…era uno dei pochi che
ti apriva la sua casa a chiunque! Fanigliulo era, e si sentiva, vicino
alla gente ed alla quotidianità e quindi non aveva bisogno di fare l'artista,
lui lo era nella vita di tutti i giorni…e questo gli dava una marcia in
più! Come dire…lui era "umanamente umano"! Inoltre il nostro rapporto
d'amicizia non fu mai minato da discorsi d'interesse, questo per merito
di Franco che mi promise 1000 volte di cantare le mie canzoni…ogni volta
gliele proponevo e lui mi diceva: "Belle, belle…prima o poi te le canto!"…come
è andata, lo puoi immaginare!
Torniamo
a periodi più recenti…so che sei stato il presentatore di "CIAO, COME
STO?" il 22-6-04 ai Prati di Vezzano: cosa mi sai dire riguardo a questa
esperienza?
Quel concerto in suo onore, fu un numero zero di un grosso progetto che
tutti gli amici di Franco volevano realizzare… La serata dei Prati fu
un'occasione unica e, purtroppo, al momento non ripetibile dove suonarono
molte persone che avevano vissuto una vita artistica assieme a Fanigliulo:
abbiamo avuto qualche problema, come sempre succede del resto, con i "soliti"
enti pubblici…in pratica, l'unica cosa che hanno fatto è stata quella
di darci la possibilità di usufruire di un parco, per il resto abbiamo
fatto tutto da soli e, per fortuna, i musicisti sono venuti gratuitamente
(tranne uno) altrimenti sarebbe andato tutto a pallino! Di quella serata
possiedo circa un centinaio di foto, più un piccolo filmato effettuato
da mia moglie: di entrambe le cose, appena possibile, fornirò volentieri
una copia a voi del sito!
A proposito
del sito, se tu ne facessi parte, come ti muoveresti per fare tornare
alla ribalta l'Artista Franco Fanigliulo?
Credo che sarebbe giusto non tanto ripetere l'esperienza del 5-6-2004
ai Prati a cui hanno collaborato tutti gli amici "storici" di Fanigliulo,
ma (come ho avuto modo di dire più volte) sarebbe molto bello formare
una grossa organizzazione per creare un evento: questo potrebbe essere
un festival itinerante piuttosto che un premio di voci nuove dedicato
a Franco. Tale progetto potrebbe avere successo se gestito nel modo giusto
con cadenza annuale dando spazio a giovani talenti che non trovano spazio
altrove!
A proposito
di ciò che hai appena detto, proprio in questi giorni siamo stati contattati
da dei giovani artisti che ci hanno fatto delle proposte interessanti…questo
significa che Fanigliulo ha comunque lasciato un segno!
Questa cosa che mi dici mi fa un enorme piacere perché significa che il
fuoco cova ancora sotto la cenere…dobbiamo però attivarci tutti affinché
questo fermento e queste energie che si stanno formando non vadano disperse
o, peggio ancora, sprecate!
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