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L'Artista Franco Fanigliulo


Intervista a Tony Parisi

Nativo di Ostuni (BR), Tony Parisi approdò a SP nel 1957. Istintivo ed autodidatta si dedicò fin da ragazzo allo strumento che preferiva, e cioè il contrabbasso: in seguito si iscrisse al Conservatorio (scuola di contrabbasso) e divenne un polistrumentista in quanto suonò, e suona tuttora, sia chitarra che basso. Dopo gli esordi in un'orchestrina locale, accompagnò jazzisti di fama mondiale come il clarinettista Albert Nicholas, il batterista Gil Cuppini ed il violinista italo-americano Joe Venuti. Autore di numerosi dischi ed ideatore dello spettacolo itinerante SHOW BOAT (ambientato nel golfo spezzino), attualmente Tony dirige a SP una scuola di musica: in questa sede è stato da me intervistato nella mattinata di martedì 19 Ottobre.


Dove vi siete conosciuti tu e Franco?
Con Franco ci siamo conosciuti all'inizio degli anni 70: veniva da me per migliorare la tecnica nel suonare la chitarra…

Io pensavo per le origini comuni! (il padre di Franco e Tony sono entrambi brindisini ndr)
Ah, ah, ah…no, è solo una combinazione!

Mi dicevi quindi che Franco ti è venuto a cercare per migliorare la propria tecnica…
Sì, è così. Devo dire che già allora Franco aveva delle idee un po' particolari ed era lui stesso un tipo particolare: era ritenuto uno "stravagante" anche all'interno dell'ambiente musicale!

E come mai?
Perché lui era avanti come mentalità rispetto ai cantanti della sua generazione: infatti non scimmiottava gli artisti di punta in quel momento, come ad esempio Beatles o Rolling Stones, ma cantava cose che erano vicine a lui, che facevano parte della sua vita di tutti i giorni…

E come lo ricordi?
Lo ricordo come una persona originale e simpaticissima…poi per un certo periodo l'ho perso di vista in quanto per qualche anno ho lavorato a Milano. Quando sono tornato, il rapporto insegnante-allievo che avevo con lui si era trasformato in reciproco rispetto e sincera amicizia. A proposito di Franco, mi colpì particolarmente una sua caratteristica…

…e quale?
Lui aveva bisogno di isolarsi nei suoi spazi in campagna per poter esprimere al meglio la propria creatività. A mio modo di vedere, ha "pagato" il fatto di non accettare compromessi. Inoltre mi ha stupito sempre una cosa…

…e cioè?
Franco si attorniava di musicisti locali: e questo, credimi, non è semplice da riscontrare in un artista che comunque voleva emergere dalla provincia… Infatti lui è sempre stato molto legato alla sua terra ed agli amici con cui suonava: ogni tanto Franco veniva da me, mi faceva ascoltare dei brani delle sue canzoni…parole bellissime, atmosfere giuste…già si vedeva che questo ragazzo aveva una marcia in più! In seguito ha conosciuto Borghetti che suonava nei LORD 77 (gruppo spezzino anni 70 ndr): in quel periodo Riccardo provava alla Chiappa (quartiere nord di La Spezia ndr) e Franco, allora, abitava in quella zona…può essere che lui lo abbia conosciuto prima di me, onestamente non lo so… Come ti dicevo prima, Franco venne a farmi sentire delle canzoni…poi ho sentito dire che andava a Sanremo perché aveva ricevuto la proposta dalla Caselli… La cosa mi fece molto felice, perché quando vedi uno che conosci e stimi, che si appresta a fare il salto decisivo di qualità…a me fece un piacere enorme!

Anche perché probabilmente ti sentivi di avere contribuito alla crescita artistica di "Fanii"…
No, no…io avevo dato solo un piccolissimo aiuto! Piuttosto devo dire questo: io avevo creduto nella figura e nella presenza scenica di Franco. A differenza di tanti altri, lui non bluffava, era naturale e credeva in ciò che faceva. A mio modo di vedere il connubio artistico con Borghetti è stato proficuo per entrambi. Secondo me quel LP ("Io e me" ndr) è stato uno dei più belli di Franco, probabilmente il migliore… Inoltre, come ti dicevo prima, in quel disco collaborarono diversi musicisti spezzini…

Ah sì? E chi erano?
Beh, c'era Deris Rosi alla chitarra…

Deris Rosi era presente al concerto dei Prati…
E certo che era presente! Deris è stato uno che gli è stato sempre vicino, un bravo chitarrista…te lo dimostra il fatto che a Sanremo c'era lui alla chitarra… Inoltre quel disco è stato arrangiato da uno dei migliori professionisti nel settore: mi riferisco al genovese Gian Piero Reverberi, che adoperava gli archi in maniera davvero eccezionale! Io preferivo in particolare un pezzo…

…e cioè, quale?
"La Giovanna": è di una bellezza rara…cosi come tutte le altre canzoni dell'album. Io mi sono fatto un'idea: l'LP non ha avuto successo in quanto era troppo bello!

Tu dici?
Eh si, sembra un paradosso, ma è così!

Non dipenderà piuttosto dal fatto che non è stata sufficientemente sfruttata la popolarità acquisita con il pezzo di Sanremo?
Il disco non è stato mai in classifica perché è uscito dopo Sanremo: quando si viene fuori con un pezzo spinto dal successo si hanno tanti passaggi sia radiofonici che televisivi. Tutti cantavano quel pezzo, è nella memoria di tutti coloro che lo hanno ascoltato…

Ho capito, però fondamentalmente non mi hai risposto…
Che ti devo dire…probabilmente non ci sono stati i "movimenti" giusti a livello promozionale…che il disco sia bellissimo, ti ripeto, è fuori discussione! E poi c'è da dire una cosa: una cerchia ristrettissima era, ed è tuttora, appassionata di musica vera…ad esempio i musicisti stessi. Purtroppo i musicisti sono proprio quelli che comprano meno dischi: la casa discografica, al contrario, ha bisogno di vendere… In poche parole, l'industria crede nell'artista nella misura in cui lo stesso fa impennare le classifiche… Io ad esempio, ho suonato con alcuni fra i più grandi jazzisti mondiali…ma se vai a vedere bene, loro stessi sono conosciuti solo da un gruppo di fedelissimi…eppure sono musicisti straordinari!

Ma è vero che per Franco un pezzo appena creato era già vecchio e pensava al successivo?
Assolutamente si! Vedi, io non frequentavo assiduamente Franco…però immagino che lui non fosse contento che la gente gli chiedesse sempre "A me mi piace vivere alla grande": lui aveva delle idee, era un vulcano di idee, non si fermava mai… Quindi se aveva piacere che un suo pezzo fosse così conosciuto, d'altro canto (è proprio il caso di dirlo ndr) voleva che anche gli altri pezzi avessero la medesima fortuna… Ma questo, attenzione, non solo per la gloria, ma anche e soprattutto perché lui sentiva di dover assolutamente dare qualcosa di se agli altri…e questo è tipico degli artisti…del grande artista-poeta-contadino che Franco è e sarà sempre…

Ma tu hai mai suonato con lui?
Ti dico solo questo…un giorno Franco venne da me e mi disse: "Tony, dobbiamo fare un set televisivo per L'ALTRA DOMENICA (programma TV condotto da Renzo Arbore ndr) a Milano!". A quell'appuntamento apparve il meglio della scena musicale spezzina dell'epoca…

Mi puoi dire i nomi?
Ma certo! C'ero io al basso, Deris Rosi e Riccardo Borghetti alla chitarra, Oliviero Lacagnina al pianoforte e Edoardo D'Imporzano alla batteria: abbiamo provato 2 pezzi soltanto, fra cui "A me mi piace vivere alla grande", in un fondo (l'ex BARCACCIA) al Canaletto (quartiere est di SP ndr). Ricordo che io e Franco siamo andati in treno, mentre gli altri musicisti sono saliti in macchina: era una fredda giornata d'inverno con neve, nebbia e quant'altro! Insieme a noi c'era Alberto Radius (componente della FORMULA TRE ndr) che presentava un suo disco… Per registrare un pezzo siamo stati lì dal pomeriggio fino a notte fonda…erano proprio altri tempi! Ricordo che c'era tutta la "squadra" della Caselli, fra cui Cerutti che era direttore artistico…Franco ha fatto quello che doveva fare, ma nel suo intimo (a mio avviso) lui era lontano anni luce dal mondo dello spettacolo, dal "show business"…. Intendiamoci, essere popolare ed avere successo lo inorgogliva, ma nello stesso tempo rifuggiva da un mondo che proprio non gli apparteneva ed a cui si sentiva estraneo, se non alieno…

Quindi mi stai dicendo che volesse "andare oltre" il successo?
Esatto, è proprio così: Franco andava oltre la forma dell'esibizione! Vorrei inoltre sottolineare che lui era una persona estremamente generosa…

In che senso?
Nel senso che non si curava del denaro come forma di arricchimento fine a se stessa…se poteva offrire qualcosa non si tirava indietro. A questo proposito, ti racconto un aneddoto.

Dimmi…
Lì da Arbore eravamo in albergo ed essendo ospite, il "Fani" non pagava nulla. Franco mi diceva: "Dai Tony, vieni al bar…mangia e bevi insieme a noi!" Che dire…era una persona eccezionale, un puro, non gliene importava assolutamente nulla dei soldi! Fatto lo spettacolo, siamo tornati a SP e ci siamo persi di vista per un altro periodo.

E dopo?
Quando l'ho incontrato di nuovo, Franco voleva svincolarsi definitivamente dal mondo discografico: io e Riccardo Borghetti (fra gli altri) gli dicemmo di pensarci bene, ma oramai lui aveva deciso così…e in effetti per le caratteristiche sue personali (di cui ti ho appena detto) non poteva fare diversamente…

E, a questo punto, come si mosse Franco?
Lui andava in giro a fare spettacoli, accompagnato da un violoncellista: lui ci credeva fermamente nella propria autonomia. In questo tipo di performance, Franco dava il meglio di sé e si divertiva, ma la sua carriera artistica ne ha risentito: soprattutto a livello di popolarità e successo…

Era, credo di capire, il periodo in cui Franco si stava staccando dalla ASCOLTO di Caterina Caselli e lavorava per il Q-Disc "Benvenuti nella musica"prodotto da Shel Shapiro: fra l'altro in questo lavoro compare anche Borghetti…sai dirmi qualcosa al riguardo?
Si, mi ricordo bene…erano venuti da me sia Shel Shapiro che Riccardo Borghetti perché io allora avevo la sala di registrazione. Shel era amico di Franco ed era venuto, insieme a Borghetti, da me: devo dire che ora non ricordo di chi fossero quelle canzoni: ti posso solo dire che erano dei provini… Ricordo bene però un particolare divertente…

Ah si? E quale, per l'esattezza?
Shel, come tutti sanno, è altissimo…la porta d'ingresso, al contrario, è abbastanza bassa: lui non se ne accorse e diede una tremenda testata cadendo per terra!

Nooo!!!
Si, si…io e Riccardo ci siamo molto spaventati nel vedere Shel steso in tutta la sua lunghezza! Da quel giorno ho lasciato all'ingresso un cartello: "ATTENTI ALLE CAPOCCIATE!".

Dopo questa gustosa "chicca" su Shel torniamo su Franco: in seguito che successe?
Successe che il "Fanii" prese contatto con il gruppo di Bologna (Tony si riferisce alla BOLLICINE di Vasco Rossi ndr).

E come mai?
Veramente non lo so, queste cose vanno chieste alle persone che gli erano più vicine…suppongo che Franco sia stato favorevolmente impressionato da Vasco e che, soprattutto, abbia trovato un "ambiente" giusto in cui lavorare… Operare delle scelte è sempre difficile, ma siccome Franco era un'artista vero a stento riusciva a non sentirsi "intrappolato" da certe logiche discografiche. La verità è che lui era troppo "avanti" rispetto ai suoi tempi…e poi era interessato non solo alla musica, ma all'arte in genere.

Aveva quindi contatti anche con artisti non musicisti?
Si, frequentavamo spesso un amico in comune che è il pittore Sandro Galli il quale è anche un grande appassionato di musica. Franco andava da Sandro e, fra un bicchiere di vino e l'altro, suonavano e discutevano di cose inerenti la musica e non solo. Sandro era veramente un grande amico di Franco: una persona molto ospitale e, soprattutto, un ottimo artista. Con lui Franco tornava al suo "status" naturale di artista-poeta-contadino a cui teneva tantissimo… Inoltre Franco frequentava anche lo scultore Giuliano Tomaino…

E infatti la scultura è opera sua e di Camillo Menconi!
Esatto!

E per quanto riguarda i concerti, sai dirmi qualcosa?
Franco amava molto suonare nei locali, ma questo lo ha fatto prevalentemente dopo che si era staccato dalla Caselli: come ti dicevo prima, aveva creato queste basi musicali e amava fare delle performance con un violoncellista… Preferiva queste cose minimali rispetto ai concerti: per lui la musica era quella! Comunque ogni tanto mi appariva davanti con la solita frase: "Tony, senti questa canzone: come ti sembra?" Poi magari tornava dopo qualche giorno con una nuova "creatura" ed il pezzo vecchio non lo considerava più, era gia sorpassato… Era un piacevole vezzo che lo distingueva e che, malgrado il passare degli anni, non aveva perso… Questo spirito creativo e quasi giornaliero, sempre in evoluzione…questo ragazzo era un vulcano! Io, nella mia carriera, non ho mai visto persone cosi ansimanti di creare musica…

Quindi puoi capire perché ci è venuta voglia di fare un sito su di lui?
Ma naturalmente!

Secondo te, come mai la sua città non ha mai fatto nulla per ricordare la sua arte musicale?
Eh sai…ricordo il detto che nessuno è profeta in patria! La stessa Alexia ha dovuto fare un sacco di gavetta prima di sfondare a Sanremo…

A proposito di Alexia, Massimo Marcolini (autore di "Dimmi come" ndr) era presente al concerto-tributo dei Prati…
Massimo è un chitarrista molto bravo, sicuramente fra i più bravi del settore! Lo conosco poco perché è venuto qualche volta nella mia sala di registrazione chiamato da altri musicisti: a quel tempo loro facevano dei pezzi per un editore di Pistoia e nelle basi era necessario avere la collaborazione di un chitarrista per gli assoli…

Conosci anche gli altri musicisti che parteciparono a quella serata?
Certo! I 2 fratelli Gaggero: Eugenio era uno che suonava, mentre Paolo aveva una sala di registrazione a Bottagna (località a pochi chilometri dai Prati ndr) che Franco frequentava spesso. Lui, come ti dicevo, si appoggiava sempre a musicisti e collaboratori spezzini: loro costituivano il suo mondo al quale non voleva rinunciare…sarebbe stato come rinunciare a se stesso! Per questo aveva costituito la sua vita al Molinello…lo voglio ricordare così come l'ho descritto: una persona coerente, controcorrente, pura, sincera. Il termine artista-poeta-contadino mai è stato più efficace per descrivere un personaggio come Franco Fanigliulo! Noi la figura del contadino la vediamo un po' distorta da beceri luoghi comuni, ma se ci pensi bene è la figura che più si avvicina all'ambiente e alla natura…alle cose vere, insomma! E lui era vicino alle cose vere, non era contaminato…era un puro, come ho già detto. Franco il mondo lo lasciava a debita distanza…lui si era creato una nicchia e ci "viveva alla grande"! Anche lui, come tutti, aveva dei momenti bui, ma andava avanti e ci credeva…ci credeva fermamente in ciò che faceva: e questa è una cosa bellissima! A tutt'oggi io non vedo più nessuno mettere una passione così autentica e genuina nelle cose che si fanno… Lui è così…è stato così…è morto cosi… Mi parlavi prima delle istituzioni…gli amici possono fare qualcosa, ad esempio quello che state facendo voi!

E' il caso di ricordare che, non solo non abbiamo avuto il piacere di conoscere Franco, ma (a tutt'oggi) noi del sito non ci conosciamo personalmente!
Certo…ma per quello che state facendo…è come se lo foste amici di Franco! A lui piacerebbe molto la vostra iniziativa!

Chissà…a proposito di iniziative: sarai presente alla cerimonia del 22 mattina a Vezzano?
Purtroppo no, in quanto ho dei problemi di lavoro…in ogni caso verrò senz'altro in seguito a fare una visita a Franco…

Per concludere Tony, dammi una definizione di Franco Fanigliulo. Che parole useresti per ricordarlo in poche righe?
Io potrei definirlo un poeta che si è allontanato, per fortuna, dal mondo della musica. Le cose che ha fatto (purtroppo non molte) sono bellissime e fanno parte della storia musicale italiana. Sono canzoni che rimarranno e nessuno potrà cancellarle dalla memoria… Franco ha dato il suo contributo…non si è preoccupato molto del gusto comune… Lui ha fatto! Sono gli altri che dovevano seguirlo…

Sai Tony, penso purtroppo che il destino di molti artisti sia proprio questo: essere riscoperti postumi…
Non possiamo cambiare la storia…la storia è così! Sono pochi che hanno fatto il loro percorso artistico fino in fondo: magari per farlo hanno dovuto accettare delle condizioni…questo per Franco sarebbe stato inaccettabile! Dal punto di vista dell'industria Franco non poteva avere successo…successo che avrebbe invece ampiamente meritato sotto tutti i punti di vista!

Il sito nasce proprio con questo obiettivo dichiarato: contribuire in modo decisivo alla riscoperta artistica di Franco!
Io me lo auguro e ve lo auguro… Tenete presente, però, che la gente è pigra…c'è una pigrizia mentale nel mondo attuale che è molto pericolosa…

Eppure quasi 2500 pagine viste in meno di 2 mesi significano che in giro c'è voglia di Fanigliulo…
Si, c'è tanta voglia perché chi era appassionato di un certo tipo di musica, lo sarà sempre… Vi auguro tanta fortuna perché state facendo un lavoro pregevole…potrete trovare alcune difficoltà, ma voi andate avanti e fregatevene!

Tony, ti ringrazio della disponibilità…
Grazie a te e…grazie a Franco! Ciao!

 

 
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