Intervista a Giacomo Giannotti
Giacomo Giannotti, tastierista ex Steve
Rogers Band (gruppo musicale legato a Vasco Rossi), ha collaborato con
Fanigliulo alla realizzazione dell’LP “Goodbye mai”.
Questa intervista è stata realizzata
nella sua casa, in Val di Magra, nel pomeriggio del 17-12-2005: desidero,
a nome di tutti i componenti del sito, rivolgere un sentito grazie a Giacomo
che si è reso disponibile a fare questa chiacchierata nonostante le non
perfette condizioni di salute.
Come
vi siete conosciuti tu e Franco?
Io
e Franco ci siamo conosciuti molto tempo fa (ero un adolescente) per ragioni
che nulla hanno da spartire con la musica: lui era un amico di famiglia
e, già in quel periodo, faceva il contadino dalle parti di Trebiano, sopra
Romito Magra.
La
mia famiglia frequentava Fanigliulo, perché era in ottimi rapporti con
il mezzadro che si occupava del terreno insieme a Franco: ricordo queste
serate tutti insieme a parlare del più e del meno…
Fanigliulo,
lo ricordo perfettamente, già allora possedeva quest’arte affabulatoria
di saper incantare le persone accanto a lui…spesso ci si ritrovava tutti
insieme davanti al focolare di questa casa colonica di Trebiano: immancabilmente,
dopo una bella chiacchierata, Franco prendeva la chitarra e cominciava
a cantare!
E
poi?
E poi questo mezzadro, che per me era come uno zio adottivo,
è venuto improvvisamente a mancare per cui i rapporti con Franco si sono
interrotti e ci siamo così persi di vista per parecchi anni.
Il
destino ha voluto che io andassi a lavorare come rappresentante di tastiere
per la CGD: devo dire che era una cosa che mi appagava molto sia professionalmente
che economicamente!
Un
bel giorno del 1984, dopo 15 anni dal nostro primo incontro, mi arriva
una telefonata da Franco: “Ciao, sono Fanigliulo, ti ricordi di me? Vorrei
incontrarti subito perché ti devo dire una cosa importante!”.
Ci
incontrammo a Sarzana, e lui si presentò con la sua mitica 127 da rottamare
ed un look da perfetto contadino: camicia “vissuta”, jeans laceri e scarpe
infangate!
Franco
mi assalì benevolmente con una tempesta di parole: era davvero un fiume
in piena!
Mi
disse che aveva un grosso progetto in testa, sapeva che mi occupavo anch’io
di musica e necessitava di persone come me per realizzare questa sua idea:
in sostanza aveva bisogno di me per arrangiare i suoi ultimi lavori…
Mi
fece sapere che stava lavorando nello studio di Bottagna e mise subito
le cose in chiaro facendomi intendere che avrei dovuto lavorare gratis
perché, come si suol dire, “non c’era trippa per gatti”!
Come
ti ho appena detto, io non avevo problemi economici ed il fatto di poter
aiutare un vecchio amico come Franco mi piacque subito, per cui accettai
con entusiasmo!
Come
andò avanti la faccenda?
Andò che cominciai a collaborare con lui recandomi una, due,
tre volte alla settimana a Bottagna…finì che mi trovai tutte le sere,
dopo aver lavorato, a far le prove in questo piccolo studio di registrazione!
Ricordo
che Franco scendeva dal Molinello con questo 127 scassatissimo e veramente,
dopo tanti anni, ancora non mi capacito di come quel trabiccolo potesse
funzionare!
Insieme
abbiamo realizzato diversi brani tra cui MR WONDERFUL, a cui Franco teneva
moltissimo: è nato questo arrangiamento, secondo me molto valido, aiutato
dal fatto che all’epoca lavoravo con delle ottime tastiere (capirai, era
il mio lavoro!).
Nel
frattempo Franco aveva da fare delle trasmissioni sia radiofoniche che
televisive e mi chiese se potevo accompagnarlo a Roma in macchina prestandogli
dei vestiti buoni…io lo aiutavo volentieri perché vedevo Franco felice
e la cosa mi garbava parecchio perché lo consideravo un po’ come un fratello
maggiore!
Ricordo
bene che fu intervistato sia da RadioRai in via Asiago, che negli studi
di Rai3 in una trasmissione condotta da Fabio Fazio…
Ti
ricordi il nome di queste trasmissioni?
Sinceramente no, ma, in compenso, mi ricordo bene un fatto…
Quale?
Mentre eravamo nella sala d’attesa di Rai3, abbiamo visto entrare
Moana Pozzi in tailleur, elegantissima e bella come il sole…ricordo Franco
che mi disse: “Che bella donna!”.
Era
difficilissimo sentire Fanigliulo fare degli apprezzamenti verso le donne
e questo non perché non gli piacessero, ma perché lui quando facevamo
questi giri era concentrato solo ed esclusivamente sulla musica!
Finiti
i provini e le promozioni discografiche, ci perdemmo di nuovo di vista:
Franco era impegnato in questa produzione che vedeva coinvolti sia Zucchero
che Vasco Rossi…ci sono stati parecchi problemi e devo dire che Franco
era molto sotto stress in quel periodo!
Problemi
organizzativi, quindi…
Certo, ma non solo quelli!
Devi
sapere che mentre Zucchero e Vasco erano già conosciuti al grande pubblico,
Franco aveva…come dire…dissipato il credito di popolarità di A ME MI PIACE
VIVERE ALLA GRANDE: inoltre Fanigliulo vedeva che, mentre la vita scorreva,
lui riusciva a malapena a tenersi a galla navigando in un mare di problemi!
Oltretutto
mentre questi 2 grandi personaggi della musica discutevano a tavolino,
lui aveva il mutuo della casa da pagare ed altre piccole difficoltà quotidiane
che gli impedivano di dedicarsi anima e corpo alla musica come avrebbe
certamente voluto!
Un
sogno nel cassetto del sito è quello di poter in qualche modo coinvolgere
nel “progetto Fanigliulo” questi 2 mostri sacri del panorama musicale
italiano ed internazionale…una cosa da nulla!
Eh si, una roba da poco…(risata ndr).
A
parte gli scherzi, con Zucchero si suonava insieme nel 1979 e quindi lo
conosco da una vita…ultimamente poi faccio parte del gruppo di musicisti
che segue sua figlia Irene, insieme a Massimo Marcolini!
Abbiamo
fatto tutte le prove a casa sua e devo dire che ci siamo rivisti e salutati
con affetto: sappi, però, che Massimo lo vede spesso tuttora e quindi
non pensare che contattare Adelmo sia una cosa così irrealizzabile…oltretutto
Zucchero è una persona dalla memoria di elefante e quindi si ricorda tutto!
Mi
dicevi prima che tu e Franco vi siete nuovamente persi di vista per un
certo periodo…
Sì, per circa un anno…poi è successa una cosa, per me inaspettata,
che è stata determinante per la mia carriera di musicista!
E
cioè?
Devi sapere che Franco, una volta terminato il lavoro a Bottagna,
mi promise che avrebbe parlato bene di me con le persone giuste facendomi
entrare nel mondo della musica non più come rappresentante-dimostratore,
ma come musicista vero e proprio!
Io
presi questa sua affermazione come un attestato di stima e affetto…sai
quelle cose che si dicono in certi casi, ma poi…invece, come ti dicevo,
dopo circa 1 anno mi chiama Emilio Righi che era il “personal manager”
di Massimo Riva (leader della Steve Rogers Band tragicamente scomparso
ndr).
Ricordo
che ero in un locale a Pistoia: siccome i cellulari all’epoca non c’erano,
ero stato contattato telefonando al locale stesso!
Righi
mi disse: “Franco mi ha segnalato il tuo nome, noi della SRB stiamo registrando
il disco ed avremmo bisogno di un tastierista, te la senti di provare
negli studi di Modena?”
“Ma
certo!” fu la mia risposta.
Per
la cronaca, quel disco fu prodotto da Massimo Riva (sotto la supervisione
di Vasco Rossi) e fu registrato nel mitico studio Umbi di Modena.
In
seguito venni a sapere che Franco aveva imposto la mia presenza: lo aveva colpito il fatto
che fossi disponibile a suonare gratis per lui e quindi volle a tutti
i costi la mia presenza nella SRB perché era il suo modo di “sdebitarsi”…in
realtà ti dico che avevo fatto il tutto per amicizia, e non certo per
aspettarmi una contropartita: il fatto, però, che Franco avesse pensato
a me mi fece un enorme piacere!
Questo
fatto fu determinante nella mia carriera di musicista e fu tutto merito
di Franco, è giusto che si sappia e mi fa piacere ricordarlo dopo tanto
tempo!
Quindi
sei entrato a far parte della SRB grazie a Fanigliulo!
Sì, è così!
Purtroppo,
se ci fai caso, non sono nominato sui siti Internet (tranne che in quello
di Massimo Riva, che Franco mi fece conoscere nel 1987) in quanto io ero
SRB non discograficamente, ma come immagine.
Mi
spiego meglio: io ho fatto 2 album con loro più il tour del 1989 insieme
ai vari live televisivi…ricordo di aver partecipato a trasmissioni come
DOC (condotto da Monica Nannini e Gegè Telesforo con la regia di Renzo
Arbore ndr) ed Azzurro: andavo lì insieme all’altro tastierista Mimmo
Camporeale e facevo parti che lui non eseguiva…facevamo 2 cose diverse…però
il suo nome compare ed il mio no…era così, prendere o lasciare!
In
ogni caso non posso lamentarmi perchè lavorando con la SRB conobbi Guido
Elmi, produttore di Vasco Rossi, che mi accolse sotto la sua ala protettiva
per circa 4 anni: ho lavorato per molti artisti, fra cui Alberto Fortis
e lo stesso Vasco!
Di
molti lavori ricordo precisamente la data in cui uscirono perché associo
gli anni alle macchine che avevo in quel periodo…ad esempio, ricordo che
in SRB negli anni 80 tutti possedevano la Citroen CX perché costava poco,
era veloce e molto comoda!
Ho
continuato a suonare con la SRB fino alla scomparsa del mio grande amico
Massimo Riva, avvenuta nel 1999…per me è stato un duro colpo sia umano
che artistico che mi fece interrompere le collaborazioni con Vasco, Elmi
e la stessa SRB!
Dal
punto di vista umano sono rimasto in buoni rapporti con gli altri componenti
del gruppo ed in particolare con Maurizio Solieri, con cui ho fatto delle
cose fino a pochi mesi fa!
E’
stato proprio Maurizio Solieri a nominarti nel suo forum rispondendo ad
una domanda su Franco (vedi la sezione LINKS ndr): inoltre, sempre
per quanto riguarda la SRB, Daniele Tedeschi ci ha lasciato un pensiero
nel guestbook!
Maurizio
è un personaggio che appare un po’ serioso sulle prime, mentre invece
è un tipo simpatico, oltre che un grande professionista ed una bravissima
persona…se abbia avuto rapporti di amicizia con Franco non so, anche perché
ero spesso in giro!
Daniele
è un personaggio bellissimo, matto come un cavallo…un grande!
Ricordo
che provavo spesso con loro al mitico studio Umbi di Modena…spesso veniva
la madre di Umbi a farci da mangiare!
Ma
questo Umbi…chi è?
E’
il titolare dello studio omonimo che è a Modena!
Io
non so se ti ricordi “Adelmo e i suoi Sorapis”…in quella band Zucchero
si divertiva con Dodi Battaglia dei Pooh alla chitarra, Torpedine alla
batteria ed Umbi al basso!
Da
Umbi venne svolta buona parte del lavoro riguardante GOODBYE MAI, che
poi doveva chiamarsi SUDO MA GODO, ma che se vedi la copertina poteva
chiamarsi anche FUMI O FUMI…questo per farti capire che, purtroppo, il
suo ultimo disco non è potuto uscire nel modo più adeguato per evidenti
motivi…
Quello
che posso dirti è che io ho collaborato in modo pieno e completo a 3 sue
canzoni: la già citata MR WONDERFUL, L’ACQUA MINERALE e NAPOLI CHE FA?
A
proposito di quest’ultimo pezzo, mi sai spiegare qual è il vero titolo?
(vedi la sezione CURIOSITA’ ndr)
Che
io sappia, il titolo originale è quello che ti ho detto prima…ed a tale
proposito ho ancora il 45 giri con la dedica di Franco (Giacomo mi
fa vedere la copertina con dedica autografata di Franco ndr).
Purtroppo
la copertina è un po’ rovinata perché sai…dopo tanti anni e cinque traslochi…
Cosa
mi sai dire su questi pezzi?
Il
pezzo di piano di NAPOLI CHE FA? è stato eseguito in diretta da Umbi di
Modena e ricordo che Franco, quando lo suonavo, faceva dei salti incredibili
da terra…era un pezzo che lo gasava molto!
Per
quanto riguarda MR WONDERFUL in realtà il pezzo esisteva già, però i 2
accordi sulla tastiera quella sera in cui lo provammo insieme diedero
alla canzone il tocco di magia che la rese particolare!
Se
mi segui un attimo di là ti faccio sentire come è nato il brano: io mi
ricordo come se fosse adesso che appoggiai le mani sulla tastiera con
questo tipo di sonorità (Giacomo si siede davanti alla tastiera suonando
e cantando alcuni secondi del pezzo ndr).
Se
ci fai caso, il pezzo nasce con questo suono iniziale ripetuto per qualche
secondo…e poi parte Franco con la voce!
Come
definiresti il tuo modo di suonare?
Io
rendo tutto un po’ più canzone commerciale (anche se, in realtà, ho un’anima
rock e blues) : secondo me, infatti, nelle canzoni deve rimanere il testo
in quanto il pubblico deve capire ciò che il cantante vuole dirgli…in
breve, se la gente sente una canzone con sotto una melodia gradevole è
una cosa fatta nel modo giusto…questo è il mio parere da musicista e da
fruitore di musica: naturalmente, come tutti i pareri, è opinabile!
Per
dovere di cronaca, devo dire che anche Franco la pensava come me…ed infatti
si lavorava in perfetta simbiosi e con la massima serenità!
Tornando
ai nostri giorni, come mai non hai partecipato a “CIAO, COME STO?”, il
concerto-tributo del 5-6-2004 svoltosi ai Prati di Vezzano?
Il
motivo è molto semplice: mi ero perso di vista da qualche anno con Massimo
Marcolini e quindi non è stato possibile rintracciarmi in qualche maniera…è
stato davvero un peccato, perché avrei dato il mio contributo più che
volentieri…anzi, già fin d’ora comunico pubblicamente la mia piena disponibilità
a partecipare al prossimo tributo per Fanigliulo che, mi auguro, possa
essere allestito fra breve!
Sarebbe
molto bello dedicare a Franco i pezzi che, insieme a Massimo Marcolini,
avevamo costruito a Bottagna nello studio di Paolo Gaggero…ma ti dirò
di più!
Dimmi!
E’
davvero molto bello trovarmi qui, dopo tanto tempo, a parlare di Fanigliulo…penso
che questa chiacchierata, nata così casualmente, non possa far altro che
portare altri influssi positivi nella mia vita artistica: del resto è
sempre andata così, Franco mi ha portato tanta fortuna e mi piacerebbe
dare il mio contributo alla sua riscoperta!
Del
resto penso che voi del sito abbiate ragione quando dite che le combinazioni
non vengono mai per caso…probabilmente è questo il momento adatto per
fare conoscere le opere di Fanigliulo, anche perché è un momento di riflusso,
si sta rimasterizzando di tutto e di più e non penso di dire un’eresia
se affermo che un personaggio inimitabile ed unico come Franco meriterebbe
un pizzico di considerazione sia da parte degli “addetti ai lavori”, che
da parte dei “fruitori di musica” più attenti…inoltre è molto triste vedere
che la sua città non fa nulla per ricordarlo!
Per
quanto riguarda la vita artistica di Franco, posso affermare con sicurezza
una cosa…
…vai!
Per
quello che so io, le persone che ricordo bene che hanno dato una mano
a Franco sono, come ti ho già detto, Massimo Marcolini, Paolo Gaggero
e (per le parti di batteria) Cesco Carpena…per carità, non fraintendermi,
ciò non vuole assolutamente dire che siamo stati gli unici ad aiutare
Franco…dico solo che in quel periodo eravamo sempre insieme a provare
e riprovare i vari pezzi e quindi, lavorando a stretto contatto, posso
garantirti che c’erano sempre queste persone che ho appena nominato!
Il
singolo realizzato, e cioè MR WONDERFUL, fu un punto di partenza e fece
piacere a tutti noi ascoltare il pezzo nelle varie radio…però la verità
è che se non hai alle spalle una casa discografica ed un produttore forte,
tutto è fine a se stesso…
Ora
è tutto da dimostrare che ne sarebbe stato del 33 realizzato con Franco
ancora in vita, questo è un grosso punto di domanda a cui il destino ha
impedito di rispondere…sicuramente qualcosa sarebbe accaduto perché non
dimentichiamo che Fanigliulo era un grande artista!
Ad
ogni modo, una cosa te la posso dire con certezza…
…e
cioè?
E
cioè che un singolo non serve a niente a livello di vendite…infatti ti
posso garantire che quel 45 non fu affatto una fonte di guadagno per Franco!
Lui
poi era attaccato alla sua terra ed ai suoi animali…economicamente parlando,
Franco restava il “povero” artista alle prese con il problema di come
sbarcare il lunario!
Sai
che successe, ad esempio, dopo il Festival del 1979?
Che successe?
Dopo
Sanremo, Franco si è letteralmente ritirato in campagna ed è artisticamente
sparito, non facendo serate, non facendo più nulla, per stare dietro alle
sue bestie ed alla sua terra!
Solo
Franco poteva comportarsi in questo modo e ricordo perfettamente il suo
disappunto qualche anno dopo nel ricordarmi questa cosa…effettivamente
Franco non sfruttò a dovere il momento propizio e quando capì il suo errore
ormai era troppo tardi: purtroppo il treno giusto era già passato!
Del
resto Franco non era il tipo di persona che poteva fare un lavoro come
l’operaio o l’impiegato…d’altro canto, il contatto con la terra e con
i suoi animali lo entusiasmava, ma non gli dava un reddito necessario
per mantenersi da vivere in modo adeguato!
Come definiresti
un personaggio come Franco Fanigliulo?
Franco
è una persona che ha dedicato la sua, purtroppo breve, esistenza a tre
cose fondamentali: gli animali, la campagna e, naturalmente, la musica…
Io
sono convinto che se oggi Franco fosse ancora tra noi avrebbe sicuramente
ricevuto qualche riconoscimento da parte del mondo legato alle quattro
note…certo, Franco non era il personaggio che vendeva 500.000 copie, ma
sono convinto che si sarebbe ritagliato il suo piccolo spazio!
Beh,
qualche cosa si è mosso…Mario Luzzatto Fegiz gli ha dedicato un’intera
trasmissione su Radio2! (vedi la sezione DOCUMENTI ndr)
Questa
cosa che mi dici mi fa solo che piacere…bene!
Tornando
al discorso che ti facevo prima, col tempo Franco sarebbe maturato artisticamente
perché, come voi ormai ben sapete, Fanigliulo era molto strampalato e
quindi andava seguito da mani esperte…in ogni caso devo dire che, parlando
da musicista, tutti gli artisti
sono un po’ strani e non è facile lavorarci insieme!
Anche
in questa chiacchierata, emerge un personaggio che avrebbe potuto, e probabilmente
dovuto, lasciare un’impronta artistica maggiore…
Sono
assolutamente d’accordo!
Io
rimango dell’idea che ognuno deve svolgere il proprio compito…insomma
il produttore deve saper fare il produttore e l’artista deve saper fare
bene l’artista!
Nel
caso di Franco ci voleva un produttore che dicesse: “Ok, io credo in te
e ti prendo per mano, fai le tue cose e poi le riaggiustiamo in modo che
possano rappresentarti al meglio”.
A
quel punto il produttore, muovendo i canali giusti, avrebbe preteso un
budget adeguato per promozionare l’artista nelle sedi più adeguate…nello
stesso tempo, l’artista era lasciato libero di creare le sue cose e di
pensare solo a quelle senza curarsi di altre problematiche connesse…insieme
a lui, avrebbe lavorato l’arrangiatore che avrebbe “aggiustato” le idee
di base dell’artista…se ci fai caso, tutti i cantanti di maggior successo
hanno un’organizzazione di questo tipo!
Come vedi
l’idea di organizzare una specie di festival dedicato a Franco?
E’
un’idea interessante: sarebbe carino che nuove generazioni di cantanti
si esibissero su un palco alternando canzoni proprie con cover dei pezzi
di Franco…sarebbe, e ti parlo da musicista, il modo migliore per ricordare
un artista della nostra terra!
Ci
vorrebbe una serata in una piazza, con un palco adeguato, dei rimborsi
spese per gli artisti che vengono da lontano, un minimo di organizzazione
e, dulcis in fundo, adeguate sovvenzioni da parte degli enti preposti:
tieni presente che una manifestazione di questo genere comporta delle
spese!
Questo
evento dovrebbe avere cadenza annuale ed avrebbe valenze diverse: il pubblico
vedrebbe esibirsi cantanti emergenti, la gente che ha conosciuto Franco
sarebbe felice di ricordarlo nel modo a lui più congeniale, inoltre io
credo che la gente che seguirà questo evento non conoscendo le musiche
di Franco, pian piano, si appassionerebbe alla sua storia e vorrebbe saperne
di più…
A
quel punto, il lavoro da voi svolto potrebbe rendersi interessante!
La
nostra speranza è quella di dare un contributo decisivo alla riscoperta
artistica di Franco…
Per
quanto mi riguarda lo state già dando…però è giusto crearsi sempre nuovi
obiettivi da raggiungere per far sì che tutto questo lavoro che state
svolgendo vada a buon fine…io lo spero e ve lo auguro con tutto il cuore!
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