Intervista ad Arnaldo Bagnasco
Arnaldo
Bagnasco si è laureato con Federico Caffè con una tesi sui riflessi economici
dell’industria culturale.
Dopo
un’attività di attore e regista teatrale al Teatro Stabile di Genova e
con la Compagnia di Tino Buazzelli, si dedica al cinema, alla televisione
ed al teatro come autore e sceneggiatore: tra le sue opere Ligabue, Eneide,
I Nicotera, Le cinque stagioni ecc...a ciò si aggiunge la riduzione del
romanzo “La Bocca del Lupo” interpretato da Lina Volonghi.
E’
stato capostruttura prima regionale e poi nazionale di Rai3: in seguito
si è occupato di programmi culturali in televisione come “Mixer-cultura”,
“Punto e a capo”, “Aspettando”, “Tenera è la notte”, “Palcoscenico”.
Ha
pubblicato con Rizzoli “Vita di Ligabue” e con Muzio “Paoli, una lunga
storia d’amore”. Attualmente collabora a giornali e riviste e presiede
il Palazzo Ducale di Genova: in questa sede è stato intervistato nel pomeriggio
del 10/02/2006
La prima
domanda è di prammatica: come ha conosciuto Franco?
L’ho
conosciuto prima che esistesse pubblicamente e cioè prima che partecipasse
a Sanremo e il grande pubblico si accorgesse di lui…
Noi
facevamo qui a Genova, e più generalmente in Liguria, delle escursioni
alla ricerca di nuovi talenti…ad un certo punto ci siamo imbattuti in
lui a La Spezia ed abbiamo così deciso di fare una trasmissione su Fanigliulo
dal titolo “CANTA CHE NON TI PASSA”.
Questa
è un po’ la nascita del rapporto di conoscenza del personaggio Fanigliulo:
naturalmente la grande curiosità veniva dal fatto che lui era sì un artista,
ma estremamente legato alla vita ed alla quotidianità…il suo modo di cantare,
e più in generale la sua artisticità, erano un incidente storico capitato
nella sua, purtroppo breve, esistenza!
Io
ho avuto da subito la nitida sensazione di trovarmi di fronte ad un tipo
che aveva una grande urgenza di esistere: questo ragazzo, come tutte le
persone profondamente coscienti dei propri destini, sapeva dove andava
a finire…questa è stata la mia sensazione, nel senso che l’ho sempre considerato
un personaggio stupendamente divertente, interessante, piacevole, ma anche
tragico…
Vi
siete frequentati spesso?
L’ho
visto in molte circostanze, perché l’ho seguito anche nel momento della
massima popolarità, ma sono rimasto in disparte e mi sono solo documentato…lui
ha vissuto il successo come se esso non esistesse e questo si capiva!
Ricordo
di averlo visto a Roma, credo che fosse affezionato ad una persona, era
in un ambiente artistico e mi ha fatto un enorme piacere incontrarlo:
la sua personalità era sempre la stessa, non era mutata, c’era questa
forte dimensione concreta…questa, come le dicevo, è un po’ la somma di
sensazioni che mi ha procurato!
Il
mio rapporto con Fanigliulo non è fatto di dettagli e di episodi, mi rimane
di lui piuttosto una grande sensazione…
Un
personaggio che mi ha incuriosito, che mi è piaciuto, che aveva una vena
tutta sua, un modo di cogliere la realtà in modo decisamente personale…c’era
bisogno di una personalità così diversa e così esplicita!
A ME
MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE è un’intuizione che anticipa i tempi perché,
in sostanza, è una forma di mitologia che può essere diffusa…infatti risulta
attuale oggi più che mai!
All’inizio
della nostra chiacchierata lei mi diceva: “noi facevamo delle escursioni
in Liguria”…a chi si riferiva in particolare?
Le
spiego subito: io sono stato capostruttura prima regionale e poi nazionale
di Rai3…nel momento in cui ero responsabile della Liguria avevo una struttura
di programmazione regionale e quindi operavo in team con una serie di
persone…fra queste c’erano Daniele Bo e Paolo Macioti, rispettivamente
conduttore e regista di “CANTA CHE NON TI PASSA”.
Lei
è sicuramente la persona giusta a cui porre questa domanda: come era considerato
Fanigliulo dagli “addetti ai lavori”?
Lui
godeva di una istintiva simpatia tra le persone che ho frequentato in
tutti gli ambienti: la gente che si occupava di televisione che lo ha
conosciuto con me è rimasta entusiasta della sua fantasia, della sua cordialità,
ma soprattutto della sua profonda umanità…a tale proposito, ricordo che
una sua grande ammiratrice era la protagonista del film di Gianni Amico
“LE AFFINITA’ ELETTIVE”.
Per
dirle la verità, non so se godesse di analoga stima nel campo discografico…anzi,
secondo me, i veri problemi stavano proprio lì!
Come
mai, a suo avviso, Fanigliulo non è riuscito a rimanere sulla cresta dell’onda
dopo il successo di A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE? Quali
possono essere, secondo lei, i motivi?
Il
pezzo di Sanremo non è un tentativo di avere successo rinunciando a quello
che si è…è piuttosto una popolarità che arriva rimanendo, fortunatamente,
sé stessi!
E’
accaduta una cosa che non capita spesso…e cioè una coincidenza d’interessi
tra il gusto del pubblico generale, anche il più vieto, ed un artista
che inventa!
Passata
questo momento Fanigliulo si richiude in sé stesso, si rifugia nel suo
mondo, ma soprattutto ritorna ad un suo discorso personale fatto di spontaneità
e raffinatezza, di presa diretta con la vita, con le cose pratiche, con
i mestieri e le tradizioni della terra…tutto ciò ha ben poco a vedere
con il successo secondo i canoni classici con cui lo pensiamo!
Da
tutte le testimonianze raccolte, Fanigliulo appare un anarchico nel senso
più apolitico del termine…
Sono
assolutamente d’accordo ed anzi la ritengo la definizione più appropriata
per definire l’artista spezzino!
Franco
Fanigliulo era una persona che aveva un amore straordinario per la Natura
ed anche una grande simpatia per l’Uomo e, soprattutto, per le loro manifestazioni
più spontanee…era, come dire, uno “spontaneo naturalista”!
Da
grande esperto della televisione, ci può dire se una trasmissione su Franco
può essere realizzabile? Ci sono le possibilità per poter rendere concreta
questa cosa? Ancora, può suggerirci dei consigli al riguardo?
Bisogna
creare l’occasione necessaria per cui una cosa del genere accada…se c’è
un Premio Fanigliulo, per esempio, trasmettere una mezz'ora dedicata a
lui nell’ambito della stessa manifestazione con i filmati di repertorio,
ma soprattutto con la sua storia, con la sua “presenza”, con le sue canzoni,
con gli inediti ecc…insomma un personaggio sia da scoprire che da riscoprire,
ma non con un evento celebrativo: ci vuole una manifestazione vera, fortemente
autentica, quasi polemica!
Tornando
all’idea della trasmissione televisiva, io se fossi in voi passerei attraverso
la via più modesta: le televisioni locali!
Potrebbe
indicarci le persone giuste da contattare nell’ambito televisivo per “smuovere
le acque”?
Guardi…io
ho abbandonato questo mondo e ne ho una certa ripugnanza…sarò stato dimenticato
dall’ambiente, ma la cosa è reciproca e quindi siamo pari!
Sarà
stato dimenticato dall’ambiente, ma non dal pubblico più attento ed esigente…
La
ringrazio della precisazione e non nego che mi fa molto piacere, io però
mi riferivo alla “nomenklatura” televisiva…ma torniamo a parlare di Fanigliulo,
quella sì che è una cosa che m’interessa!
Noi
avevamo pensato ad una trasmissione molto simile a SFIDE (trasmissione
di Rai3 ndr) con filmati di repertorio frammisti ad interviste: una
trasmissione quindi dai costi estremamente contenuti!
L’idea
è interessante a patto, però, che siate voi ad eseguirla!
Mi
spiego meglio: lei mi sta parlando di una trasmissione che dovrebbe essere
realizzata dalla Rai o da qualche televisione privata…per fare ciò occorrono
una serie infinita di circostanze favorevoli! Se, invece, foste voi stessi
a confezionare un prodotto che non superi i 30 minuti (meglio evitare
tempi più lunghi in televisione) potreste sbizzarrirvi nel proporlo a
destra e a manca e chissà…magari prima o poi potreste trovare l’apprezzamento
di un personaggio che conti in qualche redazione televisiva!
Una
carta in più da giocare è proprio la vostra passione, il vostro entusiasmo
e la voglia di fare: questo è un valore aggiunto da non sottovalutare…oltretutto
voi avete un sito Internet che è già un riferimento per chi voglia saperne
di più sull’artista spezzino e che potrebbe diventare il punto di partenza
per questa trasmissione.
In
breve: se voi avete il materiale, ve lo montate da soli e trovate da metterlo
in onda siete a cavallo…non dimentichiamo che Fanigliulo è stato molto
amico sia di Zucchero che di Vasco: le loro testimonianze sicuramente
sarebbero la ciliegina sulla torta!
Beh,
non sarà facile arrivare a questi mostri sacri della scena musicale internazionale!
Se
è per questo, non credo sia stato facile neppure allestire un sito Internet
e ricercare tutte queste cose su un artista dimenticato dai più: probabilmente
neppure voi pensavate di riuscire a mettere insieme un materiale così
vasto, invece ci siete riusciti!
Voi
non state chiedendo una canzone, vi rivolgete a loro per avere un ricordo
su un personaggio che hanno conosciuto sia artisticamente che umanamente…scrivete
che state facendo una trasmissione su Franco e che avete bisogno di pochi
secondi del loro tempo per ricordare un artista, e soprattutto un amico,
a cui hanno voluto bene…questi personaggi hanno tutti i mezzi tecnici
e le possibilità economiche per poter esaudire questo vostro desiderio!
Faccia
come ha fatto con me: è quasi un anno che mi cerca al telefono e finalmente
oggi è riuscito nel suo intento…così si raggiungono i traguardi nella
vita…se continuerete così, vedrete che si riuscirà a perseguire anche
questo obiettivo!
Voi
realizzate questo video e cercate di diffonderlo a più non posso: al Premio
Fanigliulo, alle televisioni locali e nazionali, ai programmi che si occupano
di musica, tentate di “piazzarlo” a qualche appassionato tipo Mollica
ecc.
Conosco
la televisione e quindi mi creda se le dico che le trasmissioni debbono
farle coloro che hanno una passione autentica per gli artisti…solo loro
sentono il bisogno di dire tutto senza tralasciare neppure il più piccolo
dettaglio…la costruzione del prodotto finale è più seria e, soprattutto,
non c’è bisogno di indici d’ascolto: questa deve essere una trasmissione
poetica!
(Fanigliulo è stata una geniale
meteora non solo nel mondo della canzone – La sua breve vita è stata chimerica
e fantasiosa. Il suo ricordo è malinconico ed entusiasmante- A. Bagnasco)
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