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L'Artista Franco Fanigliulo


Intervista a Oscar Avogadro

Oscar AVOGADRO è uno dei più famosi parolieri italiani: ha scritto canzoni per moltissimi artisti ed ha partecipato alla genesi di A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE. La sua firma appare anche nel 45 giri LA LIBERTE’/ CON TENEREZZA ed in tutti i pezzi dell’LP RATATAM PUM PUM. Questa intervista è stata effettuata il 12 Aprile 2008 nella casa di Oscar situata nell’hinterland milanese.

La prima domanda è sempre uguale per tutti…come hai conosciuto Franco?
Fanigliulo fu presentato a me e Daniele Pace da Caterina Caselli: lei ci disse che lui era un cantautore originale in cui credeva molto…
Ricordo che la persona in questione era oggettivamente molto fuori dal comune: una cosa che mi colpì in modo particolare fu il fatto che, a differenza di altri personaggi del mondo della canzone, lui era dolcissimo e tutt’altro che aggressivo con una sensibilità stranissima che noi abbiamo cercato d’interpretare scrivendogli le cose che poi lui ha cantato da par suo.
A Fanigliulo piacquero molto le nostre idee, lo disse subito e cantò con una mimica tutta particolare: alzava le mani al cielo, gesticolava ed interpretava in modo originale tutti i pezzi…
Nel periodo della nostra collaborazione, producemmo canzoni atipiche e fuori dagli schemi perché fondamentalmente lui era così.
In pratica, noi eravamo riusciti a seguirlo in questo suo mondo che non era definito: lui non aveva dei presupposti specifici, ma possedeva una essenza poetica che riusciva a trasmettere sia coi gesti che con il modo di cantare…il nostro compito fu quello di rendere organico il tutto trovando delle parole che corrispondessero alla sua immagine ed al suo modo di vivere.
Quando nacque A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE ci sembrò subito gli stesse addosso “alla grande”: lui ne fu entusiasta e la interpretò con estrema convinzione.
Fu un’esperienza molto bella e piacevole, sia dal punto di vista umano che da quello artistico!

A proposito, mi sai dire qualcosa riguardo la genesi di questa canzone che indubbiamente ha caratterizzato più di qualsiasi altra la carriera musicale di Fanigliulo?
Noi ci trovavamo alla CGD nella piccola e graziosa sala riservata agli autori: oggigiorno è una cosa che assolutamente non esiste più in nessuna casa discografica…
La sala era arredata con delle poltroncine ed un pianoforte dove tutti assieme scrivemmo questa canzone.
Ricordo che io ebbi l’idea del titolo che a Daniele piacque moltissimo…Pace era un mito nel mondo dei “parolieri” e credo che la sua produzione meriti un posto di rilievo nel panorama della musica popolare, anche se (secondo me a torto…) questo termine viene colto nella sua accezione più negativa…
L’uomo Daniele Pace era, e lo posso dire con cognizione di causa visto che l’ho frequentato per diversi anni, assolutamente agli antipodi rispetto a ciò che scriveva nelle sue canzoni: un anticonformista allo stato puro!
Se nei suoi pezzi preferiva la semplicità dell’uomo comune, nella vita di tutti i giorni era una persona di una genialità senza pari: potevi stare a parlare con lui per ore ed ore senza annoiarti mai!
Franco, a modo suo, evidentemente recepiva l’essenza di Daniele…per quanto mi riguarda, all’epoca ero ancora molto giovane per cui avevo qualche idea brillante e un po’ di “puzza sotto il naso” (Oscar ride divertito ndr): per fartela breve, avevo l’impressione che si dovessero fare cose più importanti e più serie…poi, in realtà, mi sono reso conto che il vero genio era Panzeri che ha scritto canzoni immortali come per esempio “Maramao perché sei morto”!
Allora, come tutti i giovani, avevo un po’ di spocchia e giocavo a fare l’intellettuale…infatti nella nostra collaborazione con Fanigliulo c’è una dicotomia: da una parte si strizza l’occhio al mondo intellettuale, dall’altra si tirano fuori cose popolari e semplici presentate con la genialità particolare di questo Interprete che, essendo avulso da ogni contesto, rendeva poetico quello che diceva…

Mi pare di capire che A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE venne alla luce in un tempo molto breve…
Sì, da quando ci fu presentato da Caterina che ci disse: “Pensate a lui, perche’ potrebbe fare qualcosa!” alla nascita di questa canzone passò circa un mese.
Ci ritrovammo nella saletta di registrazione di cui ti ho già parlato prima, mi venne in mente il titolo e poi cominciammo, pian piano, a cercare le parole: tenendo di volta in volta quelle che ci sembravano più attinenti e più “forti” (all’epoca questo termine era molto in voga) per un personaggio come Fanigliulo…alla fine venne fuori questa strana canzone che, ancora oggi, si ritaglia un suo spazio nel panorama musicale italiano.
La cosa che mi colpisce di più è proprio questa: A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE viene ricordata da moltissime persone, mentre pezzi che ho scritto e che hanno avuto un maggior riscontro commerciale sono rimasti meno nella memoria collettiva…

Sicuramente questa canzone è più conosciuta del personaggio che l’ha interpretata!
Forse non abbinano il personaggio alla canzone, ma se tu canticchi il ritornello pian piano alcuni ricordi, magari confusi, vengono fuori.
Tieni presente che, a parte questa canzone, Fanigliulo non ha avuto quel seguito di visibilità a livello di grande pubblico…per cui, secondo me, chiunque si ricordi del pezzo necessariamente ha in mente quel tizio con la barba e le mani che disegnano strane geometrie in aria, però probabilmente molti non ricordano il suo nome…

Dai crediti SIAE risulta che molte canzoni di Fanigliulo siano state scritte da te: cosa ci sai dire al riguardo?
Sì, ho dato il mio contributo, ma è più corretto dire che in una seconda fase le ho solo rimesse a posto!

Infatti la direzione artistica scelse di interrompere il sodalizio originario per sperimentare nuove strade.
Esatto, e al di là delle buone intenzioni ho i miei dubbi che fosse una scelta azzeccata. Dopo aver individuato le potenzialità del personaggio ( obiettivamente, era uno “forte”), si è pensato di fargli fare qualcosa di più strutturato e si è individuato in Mauro Paoluzzi, in assoluto tra i migliori musicisti e arrangiatori in circolazione, il produttore di riferimento.
Nulla da eccepire sullo specifico dell’alternativa quindi , ma quell’alone rock che pervade musiche e arrangiamenti a mio avviso non c’entra molto con l’Artista spezzino!
Venne fuori un prodotto rockeggiante con testi fatti, credo, solo da Franco: le tematiche erano buone, ma lui aveva bisogno di una padronanza della metrica che non possedeva.
Mi fu chiesto di “mettere a posto” l’album, cosa cercai di fare rispettando le intuizioni di Franco.
Per fartela breve, RATATAM PUM PUM è assolutamente sua come frase…io ho solo cercato di dare più incisività e metodo ai suoi testi: in pratica, dove potevo, tenevo ferme le sue ispirazioni e le sue idee, cercando di dare loro un livello di comunicazione simile a quello di A ME MI PIACE VIVERE ALLA GRANDE…un po’ “fuori”, ma non così tanto da non capirci più nulla!
Il cambio di rotta probabilmente fu attuato per cercare di “svecchiare” l’immagine di Franco: ma, sempre secondo me, ciò non era possibile, perché Fanigliulo era una sorta di “chansonnier” e doveva continuare a muoversi in quel mondo surreale e fatato che si era dimostrato, nel suo piccolo, vincente!

Tornando al presente, è rimasta memoria di questo personaggio tra gli “addetti ai lavori”?
Direi proprio di sì!
Qualche mese fa parlavo con De Angelis (ideatore del Premio Tenco ndr) ed anche lui ha una grossa stima di Fanigliulo.
A tal proposito, mi sono permesso di fare una battuta e cioè che il povero Franco ha “dovuto” morire e restare nel limbo per diversi anni prima che l’ambiente musicale italiano si ricordasse di lui…forse questa attenzione si poteva avere nel momento in cui lui cantava…però c’è da dire che è un po’ così per tutti!
Comunque il suo ricordo è positivo e questo fa ben sperare per una sua, chiamiamola così, “riscoperta”!
Il vostro lavoro è stato eccellente in quanto mi avete fatto tornare alla memoria canzoni come “La libertè”: ascoltandola ho pensato che è un pezzo che potrebbe funzionare ancora oggi!
Vi devo ringraziare perché il sito mi ha rinverdito ricordi che cominciavano ad essere sfumati: ti faccio i miei più sinceri complimenti e mi auguro che la vostra iniziativa abbia il giusto riscontro…approfitto dell’intervista per salutare il mio, tutt’ora grande amico, Guido Carota. Ciao a tutti.

 

 
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